Heu, miserande puer, si qua fata aspera rumpas,tu Marcellus eris.O, giovane degno di pietà, se solo potessi rompere il tuo fato crudele,tu sarai un Marcello.
Così nell'Eneide di Virgilio si parla di un nipote di Augusto destinato a morire giovane.
Ho pensato a questi versi quando ho visto la bellissima foto di Eduardo Marcelli pubblicata da 👉Gozlinus e ho trovato alcune brevi notizie su di lui e su suo fratello Anacleto.
fonte: Gozlinus |
Anacleto ed Eduardo Marcelli sono due fratelli nati negli ultimi anni dell'Ottocento (1895 e 1897), in una delle famiglie più illustri di Valva.
Il padre si chiama Francesco Ferdinando, nato nel 1857: bastano i due nomi a far intuire le simpatie borboniche di nonno Francesco.
Poi la storia prende una direzione diversa e i due fratelli Marcelli si trovano al fronte, nello stesso reggimento di fanteria del Regio esercito dell'Italia unita, durante la Prima guerra mondiale.
Anacleto diventa sottotenente di complemento.
Nell'estate del 1916 partecipa, in Veneto, all'attacco sull'Altopiano di Tonezza, che il 24 luglio torna italiano.
Insieme al suo reggimento, Anacleto è insignito della medaglia d'argento al Valor Militare.
A causa delle ferite riportate in combattimento, muore il 25 luglio.
Sulla sua figura, Gozlinus ha pubblicato due post: 👉Due giovani eroi e un solo destino (che dà notizia del ritrovamento della sepoltura di Anacleto Marcelli nel cimitero di Thiene, in provincia di Vicenza) e 👉La foto dell'eroe ritrovato, che contiene questa bella foto del giovane ufficiale:
Il 29 novembre 1918, poche settimane dopo la fine della guerra, suo fratello Eduardo muore a Valva per una malattia contratta in guerra: risulta infatti a tutti gli effetti un caduto in guerra per il Ministero della Difesa e nel monumento ai caduti a Valva risulta tra i "morti per la guerra".
Possiamo con ragionevole certezza ipotizzare che non abbia partecipato all'attacco di Tonezza.
Entrambi i fratelli sono morti a ventuno anni, due anni in più rispetto al personaggio a cui sono riferiti i commoventi versi virgiliani citati all'inizio, che si concludono con parole di commosso omaggio:
[...] versate gigli a piene mani, che io sparga fiori purpurei
Una famiglia nel contesto valvese
Spesso le nostre ricerche partono dal sito dell'Archivio di Stato di Salerno anche perché questo strumento ci consente di fare alcune riflessioni di carattere socio-economico a partire da semplici dati anagrafici.
Ad esempio, prendiamo in esame i giovani valvesi della famiglia Marcelli che nella seconda metà dell'Ottocento hanno sostenuto la visita militare: la professione indicata (possidente, proprietario, studente) testimonia un'agiata condizione.
Le liste di leva sono importanti anche per le informazioni che danno sui cognomi femminili: nel nostro caso troviamo tre cognomi molto rari a Valva: Cozzarelli (la madre), Zuccari (la nonna), Olivieri (forse una zia), cognomi che indicano che le signore erano "forestiere", una circostanza diffusa nelle famiglie notabili del tempo.
G.V.