Si intitolava RINASCITA D'ITALIA, era il foglio di informazioni dei partigiani del cuneese, chiamati sempre "patrioti".
Il giornale esce dal 20 luglio al 20 ottobre 1944, su iniziativa di don Giuseppe Bruno (noto come "il prete dei partigiani") e dei fratelli Bassignana, tipografi di Mondovì.
I primi nove numeri sono stampati nel santuario di Santa Lucia a Villanova Mondovì, dove i partigiani si nascondono nel sottotetto, protetti dalle suore.
Il giornale riporta notizie sulla guerra in generale e sulle attività dei "patrioti" della provincia di Cuneo, avvisi, una rubrica di consigli medici, barzellette.
Gli ultimi quattro numeri sono composti presso il rifugio Mettolo Castellino al Pian della Tura.
Il 20 ottobre esce un'edizione straordinaria, che però non viene diffusa: è costituita da un unico articolo intitolato "Risposta anticipata", che fa esplicito riferimento a un testo di un settimanale fascista sottratto dal Servizio segreto della divisione partigiana.
Nei mesi successivi, i rastrellamenti nazifascisti impediscono altri numeri del giornale.
Il nostro blog si occupa con particolare attenzione delle vicende dei partigiani del cuneese perché un soldato valvese, Michele Cecere, ha partecipato alla lotta di liberazione in Valle Ellero, dal luglio 1944 al giugno 1945, ricevendo il riconoscimento della qualifica di "partigiano combattente".
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PICCOLA ANTOLOGIA
I brani dii Rinascita d'Italia che vi presentiamo vengono dal progetto Stampa clandestina, dell'Istituto Nazionale Ferruccio Parri.
Qui trovate il link al sito, dove potete leggere i numeri della rivista e le schede a cura dell'Istituto.
Vi proponiamo un percorso antologico, scegliendo alcune pagine che ci sembrano particolarmente significative.
Partiamo dalla testata:
Nel foglio dei "patrioti" troviamo notizie sulle attività dei partigiani; ecco un esempio:
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Numero 2, 27 luglio 1944 |
La guerra purtroppo porta violenza: senza molti giri di parole, il giornale testimonia la pratica della "pelatura" delle donne che collaboravano con i nazifascisti.
In questo avviso, si affronta il problema dell'approvvigionamento di materiale e di viveri e si cerca di rassicurare i contadini:
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Numero 1, 20 luglio 1944 |
Non mancano testi finalizzati a motivare i patrioti; ecco un esempio:
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Numero 1, 20 luglio 1944 |
Interessante la presenza della preghiera dei patrioti (non dimentichiamo che molti numeri del giornale sono stati stampati in un santuario e che tra i promotori c'è un sacerdote):
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Numero 3, 3 agosto 1944 |
Tra i consigli medici, quelli su come comportarsi in caso del morso di una vipera, come proteggersi dagli sbalzi di temperatura in montagna o come fare un soccorso d'urgenza.
Rami d'arancio tra le stelle alpine
C'è spazio anche per le notizie più leggere, che sembrano quasi un tentativo di tornare alla normalità, come questa che riguarda il matrimonio di un partigiano, in montagna:
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Numero 9, 14 settembre 1944 |
Partigiani come damerini
Troviamo anche notizie che mostrano una certa spavalderia, non senza autoironia:
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Numero 2, 27 luglio 1944 |
Nota linguistica: gagarone è l'accrescitivo, ormai desueto, del termine gagà, una voce onomatopeica che dopo la Grande guerra era utilizzata sui giornali umoristici per indicare un giovane fatuo, che ostenta un'affettata eleganza nel parlare e nel comportarsi.
Quassù è la vera Italia
Ecco l'articolo dal titolo Un giorno con voi (numero 8); oggi lo chiameremmo un reportage in una zona controllata dai partigiani.
Il tono si fa più solenne, con riferimenti alla vittoria finale presentata epicamente come calata dalle montagne.
La conclusione è quasi mistica, con i patrioti che sentono la voce dei defunti che ricorda loro il sacrificio di chi è caduto e giurano di seguirla:
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Numero 8, 7 settembre 1944 |
Attività partigiana nelle valli Ellero e Corsaglia
Nel numero 13 della rivista, pubblicato il 19 ottobre, troviamo alcune interessanti notizie sulle attività partigiane nelle valli Ellero e Corsaglia.
Sono le valli in cui ha combattuto Michele Cecere, ma possiamo ipotizzare che in questi giorni fosse prigioniero delle brigate nere di Cuneo. Non possiamo però affermarlo con certezza, perché conosciamo solo la data della sua liberazione (25 novembre).
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Numero 13, 19 ottobre 1944
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Ecco un esempio di come avvenivano gli scambi di prigionieri:
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Numero 9, 14 settembre 1944 |
Nel Dizionario della Resistenza (Torino, Einaudi) leggiamo che ogni partito del Comitato di Liberazione Nazionale ha un suo periodico, stampato e distribuito in clandestinità grazie alle staffette. Ci poi pubblicazioni, spesso anche di un solo numero, prodotte dalle stesse formazioni partigiane e ad esse destinate. Le pubblicazioni clandestine non possono avere una periodizzazione regolare; è significativo il sottotitolo di una di esse: "Esce quando può e come può". Le tecniche di stampa sono legate alle circostanze e alle possibilità; praticamente, manca sempre tutto: carta, ciclostili, inchiostro, spazi sicuri.
G.V.
Approfondimento
Ecco i nostri post dedicati alla Resistenza: