Pubblichiamo una lettera che il soldato Michele Spiotta, classe 1894, scrive a suo padre Giuseppe pochi giorni prima dell'ingresso in guerra dell'Italia (il famoso 24 maggio 1915).
Michele è in Toscana con il suo Reggimento, che nelle settimane successive si trasferirà sulla linea del fronte per essere attivo in combattimento a partire dall'11 agosto.
Due settimane dopo, il 25 agosto, Michele morirà in seguito alle ferite causate dallo scoppio di una granata.
Alla lettera scritta dal soldato aggiungiamo una trascrizione che, allo scopo di agevolarne la lettura, ha reso necessario qualche modifica al testo di partenza.
Caro padre
Pescia 21 5 1915
Rispondo alla vostra lettera dove mi sono molto consolato che godete una perfetta salute insieme a mia sorella e figli e mia madre alla zia. Domenica sono partito da Vetriano dove abbiamo fatto il campo e la notte è venuto un telegramma e siamo partiti a Lucca siamo stati una giornata e per lo sciopero e siamo partiti (per) Pescia pure per lo sciopero in tutte le parti ci furono scioperi per la guerra e non si sa quanto resteremo a Pescia e tutte le sere siamo di picchetto armato e non si sa quanto ci trattengono. Voi scrivete sempre a Pescia. Sono rimasto molto
dispiaciuto che Cozzella non ha ricevuto la mia lettera da Vetriano ho scritto una cartolina e fatemi sapere se l'ha ricevuta e ho scritto pure a Don Pasqualino e a Peppe e fatemi sapere se è ritornato da Laviano e mi salutate la sua famiglia. Mi avete detto quest'anno la festa di San Michele è riuscita solenne sono venuti molti forestieri e voi vi siete divertiti alla casa della sorella e avete venduto il vino. Come vi mandai a dire io sto sempre unito con quello di Oliveto e ho salutato Vincenzino e me lo salutate da parte mia.
Brunner (?) ha ricevuto la cartolina ed è partito a Napoli e anche Greco sono assenti da Valva.
Caro padre nella lettera che avevo mandato a Cozzella c'era anche un biglietto che ho mandato al mio compare Michele Caprio. Fatemi sapere se mio fratello vi ha scritto, io deve fare il mese il giorno 26 che ho scritto. Fatemi sapere se il figlio di Don Vincenzino ha ricevuto la mia lettera e me lo salutate ho scritto una cartolina a Don Elia e me lo salutate e i figli mi salutate Don Pasquale Mastroberto e ho ricevuto la cartolina e saluto Don Emanuele. Saluto Don Pasqualino saluto Vincenzino Florio e famiglia.
Questo biglietto l'ho dato a Michele CaprioMi salutate Don Antonio Freda e figli. Saluto Michele D'Urso.Caro padre fatemi sapere quando andate dal brigadiere a questa lettera sua mi diceva che voi non ancora siete andato a trovarlo mi fare stare più allegro. Mi date un caro saluto a Cozzella e lo ringrazio che è tanto gentile io non avendovi più che dire saluto mia sorella i baci e i figli saluto la zia saluti a tutti quelli che domandano di me a voi padre e madre vi mando la S. benedizione e sono il vostro figlio
Michele Spiotta
Saluto il brigadiere Alfonso
Motivi di interesse del documento
La lettera è molto semplice nel testo: un soldato che è contento di leggere che i suoi famigliari stanno bene, è preoccupato perché non sempre le lettere arrivano e che ci tiene a inviare i saluti a molti suoi compaesani.
L'interesse principale del documento riguarda probabilmente tre aspetti.
Innanzitutto, è una testimonianza del contesto nazionale. Il giorno in cui la lettera è scritta, il 21 maggio 1915, il Corriere della Sera annuncia con toni trionfanti che il Governo ha posto fine a mesi di "sterili trattative" e "vane discussioni" e finalmente sta per assumere i pieni poteri in vista della guerra.
Corriere della Sera, 21 maggio 1915 |
Michele Spiotta testimonia invece che in Toscana ci sono "in tutte le parti" scioperi dei treni: nel cosiddetto "Maggio radioso" le manifestazioni non sono solo a favore dell'intervento in guerra; nelle città e nelle regioni in cui è più forte la presenza socialista, si organizzano infatti iniziative e scioperi contro la guerra.
Il secondo motivo di interesse è, a nostro avviso, quello più ristretto, che riguarda Valva. Un riferimento alla festa di San Michele, che è "quest'anno...è riuscita solenne" con molti forestieri e che ha dato al padre del soldato Michele la possibilità di vendere alla fiera il suo vino.
Infine, è molto interessante la serie di saluti; il giovane soldato sembra non avere lo spazio necessario per salutare tutti e allora utilizza anche il bordo alto delle pagine, per aggiungere o comunque mettere in evidenza alcune persone che chiede al padre di salutare. Questi nomi -non sarà sfuggita la frequenza del titolo "don" (ben sette volte)- delineano una sorta di circolo di notabili del paese; un elemento che potrebbe apparirci curioso, visto che queste persone non sono certamente coetanee del giovane soldato; più comprensibili, almeno dal nostro punto di vista, i saluti ai suoi coetanei.
Approfondimenti
- Piccola guida ai nomi citati nella lettera
Greco: potrebbe essere Michele Grieco, classe 1881Don Antonio Freda, nato nel 1862; i suoi figli sono Michele, classe 1887, studente; Luigi, 1891, studente; Alessandro, 1896 telegrafista.Don Emanuele Freda, padre di Annibale (1881) e Romeo (1884).Michele D'Urso, classe 1881, di Cesare e Fortunata Valletta.Michele Caprio, di Gennaro e Pasqualina Feniello, classe1888.Don Pasquale Mastroberto (in realtà Mastroberti) nato nel 1839.
Don Elia è il padre di Biagio, caduto in guerra, e di Goffredo che diventerà noto come don Goffredo (sarà farmacista per anni).
Florio Vincenzo (in realtà Di Florio), 1891, muratore (è il fratello di mastro Alessandro, noto ancora oggi in paese, più giovane di lui di 16 anni).Giacinto Grasso è il padre di Francesco che, emigrato negli USA, diventerà un celebre direttore d'orchestra, col nome americanizzato di Franck Grasso. Un altro suo figlio è ancora noto a molti valvesi: Giovannino, pittore.Non è agevole individuare don Pasqualino (ipotesi: Pasquale Cappetta), Peppe e Vincenzino e soprattutto Brunner. Soprattutto, resta una curiosità: chi è Cozzella? Forse è un soprannome (variante di Cozza o Cuozzo)?
- La vigna della famiglia Spiotta
Il vigneto della famiglia Spiotta, di cui si parla nella lettera, era sito in località Molinello, una zona che fino a pochi anni ne aveva diversi.
Nella foto di Valentino Cuozzo, un piccolo pergolato su un vecchio pozzo, nella stessa contrada:
- La devozione a San Michele Arcangelo
La festa di San Michele alla quale si fa riferimento nella lettera è quella dell'8 maggio, preceduta dalla fiera in cui si vendevano animali e prodotti agricoli.Nell'anno di nascita del soldato Michele Spiotta, il clero e i fedeli di Valva restaurano la Grotta di San Michele, patrono di Valva.
Questa è l'iscrizione che lo ricorda:
(foto di Valentino Cuozzo) |
Ecco una foto della Grotta dedicata all'arcangelo:
Il culto in questo luogo è attestato prima del Mille (foto di Valentino Cuozzo) |