24 dicembre 2022

LE TRE GUERRE DI DONATO VACCA

Anche se nei documenti militari risulta di professione falegname, a Valva tutti quelli che hanno conosciuto Donato Vacca lo ricordano come dipendente comunale.

Prima della penna e dei registri sulla scrivania, però, nella sua vita c'erano state battaglie su fronti diversi, ferite in combattimento, addirittura un'evasione dalla prigionia; poi, nei concitati giorni dopo l'Armistizio, si era sbandato, era sfuggito alla cattura da parte dei nazi-fascisti, aveva combattuto nell'esercito cobelligerante italiano. Fino alla fine.  

La carriera militare di Donato Vacca sembra un romanzo o, se preferite un'immagine meno retorica, una buona sintesi degli eventi bellici dal 1936 ai mesi successivi alla Seconda guerra mondiale.

Pasqua 1914

L'Illustrazione italiana del 12 aprile 1914 dedica la prima pagina al tema della Pasqua nellla pittura: è infatti il giorno di Pasqua.

L'Illustrazione italiana del 12 aprile 1914

La Domenica del Corriere racconta tragedie lontane, di pescatori di foche smarriti su banchi di ghiaccio alla deriva.

La Domenica del Corriere del 12 aprile 1914

In quel giorno di Pasqua, Donato nasce a Valva da Arturo e Torsiello Antonia. Il bambino riceve il nome del nonno, impiegato comunale.

Entrato nell'esercito come volontario a poco più di diciotto anni, vi resta, con varie vicende, fino al congedo nel gennaio 1946: il suo foglio matricolare è emblematico fin dal numero di pagine (ben quattro).

La guerra di Spagna 

Nel luglio 1936 le truppe spagnole di stanza in Marocco insorgono agli ordini del generale Francisco Franco: inizia la Guerra civile spagnola, vera e propria prova generale della Seconda guerra mondiale.

Nonostante la neutralità ufficiale, Italia e Germania inviano truppe di "volontari" a sostegno degli insorti: gli effettivi italiani saranno circa ottantamila, di cui seimila caduti. Tra i caduti, anche il nostro Giacomo Cuozzo.

Come abbiamo sottolineato nel post 👉 Giacomo, caduto per primo, quella spagnola è stata, in un certo senso, anche una guerra civile italiana: il Corpo truppe volontarie è a sostegno dei franchisti, mentre a sostegno del governo repubblicano giungono dall'Italia tremila volontari; tra di loro, alcune figure di spicco dell'antifascismo e di quella che sarà poi la Resistenza (per citare solo i più celebri: Giuseppe Di Vittorio, Palmiro Togliatti, Pietro Nenni). In più occasioni gli italiani degli opposti schieramenti si scontrano; triste emblema, la battaglia di Guadalajara, definita "una guerra civile all'interno della guerra civile". 

Nel dicembre 1936, Donato si arruola come volontario in servizio non isolato all'estero per tempo indeterminato nel Primo Gruppo Banderas (così venivano chiamati i reggimenti, seguendo la terminologia spagnola).

Il 5 gennaio 1937 Donato  sbarca a Cadice, nel Sud della Spagna (una delle prime città cadute nelle mani dei franchisti).

In Spagna combatte in diversi battaglioni. 

Dal suo foglio matricolare emergono nomi significativi: Divisione "Fiamme nere", Battaglione "Carroccio", Divisione "Littorio", Battaglione "Inflessibile". 

Il 14 luglio 1938 a Serrion (un piccolo comune in Aragona, nella zona di Saragozza) viene ferito alla mano sinistra da una scheggia di granata e viene ricoverato fino al 22 dello stesso mese.

Resta in Spagna fino al 6 giugno 1939, quando viene rimpatriato. La guerra si era conclusa a inizio aprile.

1 aprile 1939: le truppe franchiste entrano a Madrid

A Donato Vacca viene ricononosciuta l'autorizzazione a fregiarsi dello speciale distintivo di benemerenza istituito per i militari in servizio presso il Corpo Volontario in Spagna e del distintivo d'onore per ferita di guerra.

Medaglia per i volontari in Spagna; fonte

Al rientro in patria gli viene riconosciuto il premio di fine missione volontaria di 3240 lire.

Dopo un mese di licenza, il 15 luglio 1939 viene ricollocato in congedo e contemporaneamente riassunto in servizio temporaneo a domanda.

Qui inizia la seconda fase della sua carriera militare, che lo vedrà in guerra nell'Africa Settentrionale, prigioniero, evaso dalla prigionia. Dopo la fine della guerra in Africa, si imbarca per l'Italia: possiamo definirla la sua terza guerra.

Ne parleremo in un prossimo post.

G.V.