28 dicembre 2022

IL RITRATTO DI MICHELINA PER TRE RAZIONI DI PANE

Il diario di prigionia scritto dal valvese Giovanni Milanese è una preziosa fonte di informazioni: le sue pagine ci aiutano a ricostruire la vita nel campo, con l’eco degli avvenimenti storici a condizionare gli umori dei soldati, suscitando speranze e delusioni e poi ancora speranze.

Il diario ha anche una dimensione più personale, intima: gli affetti, i ricordi, i rimpianti, i sogni affidati a quaderni improvvisati che diventano compagni fedeli nei lunghi mesi di prigionia.

Due figure, su tutte, emergono dalle pagine di Giovanni Milanese: la mamma Maria Gerarda Alfano e Michelina, la fidanzata lasciata a Salerno.

Muoversi tra le pagine dedicate a queste due donne richiede molto tatto, perché sono riflessioni che vengono dal cuore e sono fissate nella pagina innanzitutto per un bisogno di sentirsi ancora vivo, ancora uomo. Sono un dialogo con due persone assenti e lontane chilometri, ma vicine e presenti nel cuore di chi scrive.

Se pubblichiamo alcuni ricordi su questo argomento, è per rendere omaggio alla delicatezza con la quale il prigioniero Giovanni ha pensato alle due donne più importanti della sua vita e alla famiglia, da lui intesa come valore supremo.

La prigionia ha messo a dura prova il fisico del soldato, ha scalfito il suo amor di patria (lo confessa candidamente), ma non ha cancellato minimamente l'affetto per la famiglia né la sua dignità di uomo e di soldato.

Se il disegno  era quello di ridurre gli uomini a numeri e a cose, con Giovanni Milanese non ci sono riusciti.

La signora Michelina e i figli, in una foto del 1956; fonte

Il tema degli affetti nelle pagine del diario prima della liberazione

In questo primo post dedicato al tema degli affetti nei Frammenti di storia-Diario di guerra e di prigionia 1943-1945 ci occupiamo del periodo che precede l’annuncio della liberazione (aprile 1945).

9-11-43   Il rimpianto del focolare

Quando mi ritroverò fra i miei cari intorno al focolare, a Valva?

9-12-43 La sola realtà della vita

Penso sempre a mamma, a Michelina, a Pupa, alle zie Marietta ed Angelina, agli zii, a Pietro ed anche ai Rossi.

Incomincia ad abbandonarmi l’amore di Patria, resta fortissimo solo l’amore della famiglia.

La famiglia! Questa è la sola vera realtà della vita.

Per quanti anni ho pensato di costruirmene una tutta mia? Tanti davvero tanti. E con me ci ha pensato anche al mia Michelina.

La passione, la costanza e la fede con cui tutti e due ci abbiamo pensato mi danno una speranza abbastanza forte della realizzazione di un sogno così bello. E con me ci sarà anche mamma che ora soffre tanto.

Quanto bene le voglio? Non è possibile che si possa misurare. Ed anche Pupa, le zie e tutti chissà quanto soffrirono.

Tutti, tutti dovranno essere ripagati dello strazio attuale. 

22-12-43    Il sogno del matrimonio

Ieri notte ho sognato che ero a Valva in procinto di sposare. Si aspettava che venisse Michelina da Salerno. Io intanto ricevevo gli invitati. 

1-1-44    Capodanno e compleanno

Ore 00. Abbiamo aspettato la mezzanotte.

Quanta malinconia” Due lacrime mi solcano la faccia, mentre tutti mi fanno anche gli auguri per il compleanno. Li accetto di cuore e commosso, ma il pensiero vola lontano!...

Non ce la faccio più a scrivere.

Bacio le fotografie di tutti i miei cari.

fonte

14-2-44    Un amore sacro

Mamma adorata. Tante volte ho tentato di scrivere qualcosa anche a te.

Ma me ne son dovuto astenere sgomento dai tanti pensieri che mi si ingarbugliavano nella mente in maniera tale da precipitare irrimediabilmente nel niente…Con te, credimi, non è come quando penso agli altri. Con te si tratta di un’altra cosa, di qualcosa di sacro, di impensabile, di irraggiungibile. Penso continuamente al tuo dolore che paragono (Iddio mi perdoni se oso) a quello della Madonna quando pianse nostro Signore in Croce. [...]

Quanto bene ti voglio ora? E' assolutamente impossibile immaginarlo e tanto più descriverlo. […]

Non ti lascerò mai più, sarò sempre vicino a te e vivrò solo per darti un po’ di felicità, ma più che altro quella pace che è il bene supremo di questa terra e che non si apprezza se non in momenti burrascosi come quello che stiamo attraversando. 

23-6-44     Un pensiero che fa soffrire

Michelina cara […]

La fame tremenda smorzava ogni velleità di pensiero. E forse era un bene. Con l’arrivo di qualche pacco nei giorni scorsi ho potuto in parte saziarmi, e se il fisico ne ha riportato un miglioramento repentino e completo, altrettanto repentino e completo è stato il precipitare del morale. Sedata la fame, mia unica, imperiosa e costante preoccupazione sei tu, mamma e tutti di casa.

Alcune volte, te lo dico pregandoti di non arrabbiarti,  cerco di allontanare la tua cara immagine per non soffrire pene dell’inferno al pensiero che potresti star male senza che io ne sapessi qualcosa. […]

Certe volte dispero anche di rivederti. Se dovessi avere anche la più pallida certezza di ciò, non so se riuscirei a vivere per una sola ora, l’unica speranza che mi sostiene è che fra non molto ti farò mia per sempre.

9-7-44  In una foto, il presentimento del disastroso futuro

Michelina mia […]

Chi mai l’avrebbe detto che questo nostro avvenire sarebbe stato tanto triste? Allora ci sembrava tutto roseo. Ricordi? Certe volte penso che forse è meglio così, non legati ancora da alcun vincolo.

Tutto sommato, però, alla fin fine è lo stesso perché sposati o non sposati, il nostro grande amore ci ha legato e ci lega sempre nella maniera più assoluta.

Non è così?
Conservo come una reliquia l’attestato delle pubblicazioni di matrimonio.

Chissà quando le rifaremo finalmente definitivamente. Ogni tanto riguardo e bacio le fotografie tue e di mia  madre che mi son rimaste. Ma quella sulla quale mi soffermo di più e che mi fa impressione è dove siamo tutti e due; nell’espressione dei visi, come ho scritto un’altra volta, c’è già inconsciamente il presentimento del disastroso futuro. 

15-11-44     Il ritratto di Michelina

Ho ritirato il ritratto di Michelina.

Sono molto dispiaciuto che non l’ho potuto fare anche a mamma perché il pittore non è riuscito a ricavarlo dalla fotografia troppo piccola che avevo: prezzo del ritratto di Michelina tre razioni di pane.

Le donne polacche, che giunsero al campo circa un mese fa, hanno rivolto a noi un appello, date le loro critiche condizioni e dato che ve ne sono parecchie incinte in procinto di partorire. Abbiamo già dato loro delle scatolette di latte che avevamo conservate e speriamo di poterle aiutare ancora in seguito.

fonte


 

 G.V.