23 ottobre 2025

CENT'ANNI DI GRATITUDINE, seconda parte

                                                                                                                                             100 anni  

Prosegue il nostro viaggio nel tempo insieme alla signora Giovanna Cuozzo, che da pochi giorni ha compiuto cento anni.
Nella prima puntata abbiamo ripercorso la sua nascita e la sua adolescenza, orientandoci con alcune immagini del nostro paese.


Sei bambina e poi ragazza, a Valva ci si prepara alla guerra.
Le lacrime delle madri e delle mogli che hanno perso un figlio o un marito in guerra non si sono ancora asciugate e già ci si esercita col pensiero rivolto alla guerra di domani. Anche a Valva e anche le ragazze.

Immagine che contiene aria aperta, vestiti, casa, Carta fotografica

Il contenuto generato dall'IA potrebbe non essere corretto.


Immagine che contiene cimitero, tomba, testo, aria aperta

Il contenuto generato dall'IA potrebbe non essere corretto.

Gli uomini nella loro divisa fascista imparano a marciare, a obbedire agli ordini.

Tu vivi in casa, come fanno le donne del tuo tempo.
Cuci e rammendi, anche per i tuoi fratelli che vanno all’ “istruzione”.
Arriva la guerra.
Sei preoccupata per una persona a te cara, che non dà notizie.
Poi Pietro Nicola Falcone, il postino del paese, vi porta una lettera. Forse vai con tua madre in paese dalla signora Fernanda, la mastra, nel suo palazzo a lu munuzzar, a farvela leggere, o forse ti aiuta tuo fratello Giuseppe, più piccolo di te.

Immagine che contiene vestiti, aria aperta, persona, Viso umano

Il contenuto generato dall'IA potrebbe non essere corretto.

Cercate di avere notizie anche di tuo fratello Michele, che è prigioniero in Africa.
È stato ferito a una spalla; per tutta la vita porterà una piccola scheggia di ferro nella schiena: la memoria nella carne.
Anche tuo cugino è prigioniero.

Poi arriva il settembre 1943.
Tu hai diciotto anni.
La guerra viene a trovarvi, qui a Valva. I tedeschi stanno per scappare, ma resistono; gli americani stanno per arrivare e bombardano. Le famiglie scappano in montagna e cercano rifugio anche nella grotta di San Michele o in altre località in cui si sentono sicuri, se in guerra si può essere sicuri.
Chissà se anche tu canti con le donne, per chiedere la protezione dell’Arcangelo, per chiedere il ritorno dei soldati, per ingannare la paura.
Hai nascosto i pochi spiccioli che avevi, sotto una pianta d’ulivo.
Come molti altri valvesi, anche tuo padre ha nascosto una cassa con la biancheria in una buca scavata nel terreno e coperta con le pietre.
In montagna avete portato un maiale, di notte; poi lo avete ucciso e lo avete condiviso con gli altri valvesi che avevano fame.
Tu non ti senti sicura. Hai una maglia rossa, hai paura che ti si veda dalla strada, chissà fin da dove.
Un tuo coetaneo muore ucciso da una mina tedesca, nascosta sotto in cinturone. Era qui con voi fino a ieri, oggi ha fatto una grande luce. Aurelio non tornerà più.
A volte torni in campagna con tuo padre. Non trovi più i polli, li hanno rubati i soldati, certamente. Vedi anche alcuni tedeschi vicino a un corso d’acqua, mentre si sentono i colpi secchi: ta ta ta, ripeti ancora il suono. Non se ne è mai andato dalla tua memoria, quel suono di guerra.
Tra le donne che piangono, ce n’è una che ha un figlio piccolo, che ha poco più di un anno. Lei è mia nonna, il bambino è mio padre.

Immagine che contiene natura, cielo, aria aperta, nuvola

Il contenuto generato dall'IA potrebbe non essere corretto.

Anche da questa guerra, purtroppo, alcuni valvesi non tornano. Tu li hai conosciuti tutti, eri già una ragazza quando sono partiti. Conosci tutte le loro famiglie, forse hai avuto occasione di scambiare qualche parola anche con alcuni di loro. Forse in paese si è diffusa la notizia della loro morte, l’hai sentita in chiesa o mentre andavi in campagna una mattina o sei passata davanti al monumento.

Giacomo, morto in Spagna prima di tutti. Prospero, il medico, e Michele, rimasti sotto la neve della Russia. Michele, Michele e Ottavo caduti in Africa. Carmine, il figlio di zé Catarina, non è tornato dalla prigionia, lo hanno sepolto in Austria. Alfonso ed Enrico, caduti a Cefalonia. E poi ancora Francesco -il fratello di Marianna, la ragazza sfortunata di cui hai sentito parlare fin da bambina- un altro Francesco, due Giuseppe, Pasquale, morto avvelenato. E poi Michele e Raffaele, morti di malattia appena tornati dalla guerra.

Ormai sei già sposata quando insieme a tutta Valva attendi nel monumento il ritorno di Michele, che è partito a vent’anni e ha lasciato la moglie ed è tornato “in una cassetta di sapone”, come ha detto mamma Clelia tra le lacrime.

Immagine che contiene aria aperta, albero, persone, persona

Il contenuto generato dall'IA potrebbe non essere corretto.

Lavori nella villa del marchese, come tante ragazze di Valva.
La villa diventa sempre più bella. Proprio in questi anni vengono installate nel parco le statue più belle, quelle delle arti.
In questa foto, sei con due compagne che lavorano con te.
Alle vostre spalle, proprio davanti al villino, c’è un imballaggio di legno.

Immagine che contiene bianco e nero, aria aperta, edificio, acqua

Il contenuto generato dall'IA potrebbe non essere corretto.

Quando viene tolto l’imballaggio, si dischiude la bellezza:

Immagine che contiene aria aperta, cielo, nuvola, scultura

Il contenuto generato dall'IA potrebbe non essere corretto.

Il marchese lo hai conosciuto negli ultimi anni della sua vita.
Forse sei rimasta incantata il giorno in cui hai visto per la prima volta questa meraviglia:

Immagine che contiene interno, bianco e nero, interior design, divano

Il contenuto generato dall'IA potrebbe non essere corretto.

Ora ti lascio, il nostro viaggio nel tempo è finito.

Ma ti lascio in buone mani.
Qui ti aspetta un giovane, un tuo coetaneo, che secondo l’uso del tempo ti porta l’ammasciata, come si dice a Valva. Il messaggio per eccellenza: quello d’amore.
Tu sei curiosa.
Ora sento la tua voce centenaria che mi racconta la scena e io la immagino, perché la tua voce sa disegnare con le parole.
Le tue parole fanno rivivere i momenti, creano una scena.

“C’è un ragazzo che ti vuole.”
“Ma chi è?”
“Sono proprio io!”

E poi, la sorpresa. La tua sorpresa, che nessuna espressione in italiano renderà con più efficacia di questa tua frase, con la quale ancora oggi la ricordi: “Rumaniett tesa”, mi dici.

Grazie.

Immagine che contiene vestiti, persona, calzature, fotografia

Il contenuto generato dall'IA potrebbe non essere corretto.

Grazie alla nipote Rosanna per la preziosa collaborazione.

 

Le foto della Grotta di San Michele e dell'Emiciclo della Bellezza di Villa d'Ayala-Valva sono di Valentino Cuozzo. Le altre sono state tratte dal prezioso archivio di Gozlinus (alcune di queste sono state raccolte proprio da Valentino).

G.V.