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13 marzo 2023

L'AVIATORE VALVESE CHE SPICCO' L'ULTIMO VOLO DAL COLORADO

Il soldato americano di origini valvesi Henry Porcelli, che durante la Seconda guerra mondiale è venuto a Valva a conoscere la nonna Angela Maria Fasano, era un aviatore.

Lo apprendiamo dal necrologio pubblicato sul quotidiano The Gazette di Colorado Springs, che ne annunciava la morte avvenuta l'8 agosto 2010.

NECROLOGIO DI HENRY PORCELLI 
Henry "Hank" Porcelli, è andato a stare con il suo Signore e salvatore l'8 agosto 2010.
Hank è nato il 26 marzo 1918 a Torrington, CT da Antonio e Mable Porcelli.
È entrato a far parte dell'Army Air Corp durante la seconda guerra mondiale e ha lavorato sugli aeroplani Spitfire.
Hank è preceduto nella morte dai suoi genitori, le due mogli Elizabeth Morehead e Nellie Bufmack e suo figlio David, tre sorelle e due fratelli.
Gli sopravvivono un figlio Michael Porcelli (moglie Carole), una figlia Martha Lopez (marito David), il nipote Adam Lopez (Crystal) e la nipote Carolyn Luna (marito Carl), quattro pronipoti Katelin, Haylea, Christopher Lopez ed Elizabeth Luna, e molti nipoti e nipoti e le loro famiglie.
È sopravvissuto anche alla sua famiglia adottiva Debbie, Janice, Chad, Josh e Aaron e alle loro famiglie.
Le funzioni si terranno venerdì 13 agosto 2010 ai Memorial Gardens alle 14:00.
Al posto dei fiori la famiglia chiede che eventuali donazioni vengano fatte al Pikes Peak Hospice 633-3400.
Pubblicato da The Gazette l'11 agosto 2010

Note

a) Nel censimento del 1940 risulta un solo fratello: John
b) Le sorelle si chiamavano Elanor, Margaret (Margherita Elena), Viole

Torrington negli anni in cui nacque Henry

I genitori di Henry: Mable e Antonio

Fratelli e sorelle Porcelli; al centro, probabilmente John

La famiglia Porcelli, in ordine crescente di età (da sinistra); Henry è in divisa



12 marzo 2023

STORIE COME STRADE

Ci sono storie come strade.
Strade che sboccano nelle strade e storie che conducono in altre storie.


Ricostruendo la vicenda della visita del soldato statunitense Henry Porcelli alla nonna Angela Maria Fasano a Valva, dopo lo sbarco a Salerno nel 1943, abbiamo trovato questa bella foto.

La signora anziana vestita da "pacchiana" è proprio nonna Angela Maria, davanti alla sua casa in via Rione Nuovo San Vito.

E le altre persone?

Siamo riusciti a identificarle: la giovane donna è Maria D'Amato, che ha in braccio la figlia Maria Michela; l'uomo vicino a Maria è suo marito Vincenzo Spatola, l'altro è probabilmente il fratello di questo, Adriano.

Un'altra storia di emigrazione e guerra

Un loro zio, Prospero Spatola, era emigrato negli USA nel 1906. 

Questa era la sua famiglia nel censimento statunitense del 1940:

Il figlio più piccolo, Prospero Jr., farà visita ai parenti a Valva durante il servizio militare in Europa, negli anni della guerra di Corea (1950-1953): una storia che vi racconteremo presto.

Un triste destino

Maria D'Amato, suo marito Vincenzo Spatola e il suocero Serafino moriranno a Castelnuovo di Conza la sera del terremoto del 23 novembre 1980

Maria era nata nel 1924; suo marito nel 1923. 

Nella foto, Maria non ha ancora venti anni. La sua strada e quella del marito finiranno quando le strade e le case diventeranno un'unica cosa.


Grazie a Ornella Spatola e Vincenzo Valletta per l'indispensabile collaborazione. 
Grazie anche a tutti coloro che, condividendo la foto, hanno reso possibile l'identificazione delle persone.



Blog

Qui trovate i post dedicati alla visita del soldato Porcelli a Valva:

👉Dopo lo sbarco a Salerno un soldato americano visita la nonna a Valva


G.V.

09 marzo 2023

IL SUO NOME ERA HENRY PORCELLI

Henry.

Ecco il nome che stavamo cercando. Il soldato italo-americano che dopo lo sbarco alleato a Salerno del 9 settembre 1943 è andato a trovare la nonna Angela Maria nel comune di Valva si chiamava Henry Porcelli.

Suo padre Antonio, classe 1882, era arrivato negli USA nel 1900.

Una famiglia americana

Dal censimento degli Stati Uniti del 1940 ricaviamo i componenti della famiglia Porcelli: papà Antonio (classe 1882), mamma Mabel (1892), il fratello John (1925), la sorella Viola (1921).
Nel 1920 la famiglia risultava composta da solo due figlie: Elanor (di nove anni) e Margaret (di sei anni).
Possiamo dedurre che nel 1940 entrambe risultino già sposate.
Ipotizzando che i membri della famiglia Porcelli siano disposti in ordine crescente di età, da sinistra verso destra abbiamo John, Viola, Henry, Margaret, Elanor, mamma Mabel e papà Antonio

Nel post Sulle tracce del soldato Porcelli abbiamo pubblicato l'atto di nascita di Margaret, che in quel documento risulta con un nome ben più italiano: Margherita Elena, classe 1913.
Nello stesso post abbiamo fatto delle ipotesi sul suo anno di nascita partendo da questa foto:

L'ipotesi si è rivelata errata: Henry è nato nel 1919, non nel 1905. Il nostro errore era dovuto al fatto di ritenere Margaret (Margherita Elena) la bambina al centro della foto; essendo lei nata nel 1913, avevamo collocato la nascita del fratello soldato attorno al 1905. 

Ora cambiamo punto di riferimento: se al centro della foto non c'è una bambina ma il fratellino John (1925), i conti sembrerebbero tornare: Henry (di sei anni più grande), le sorelle maggiori Elanor e Margaret, infine la piccola Viola (di quattro anni più grande del fratellino).

Torneremo ancora sulla vicenda, cercando di ricostruirla dal punto di vista valvese.

Anticipiamo una foto che ci darà da lavorare:

Valva, 1943: Angela Maria Porcelli (nata Fasano, è la nonna del soldato),
la nipote con un bambino e suo marito
La foto è stata scattata durante la visita di Henry a Valva.
La ricerca continua.

G.V.

06 marzo 2023

SULLE TRACCE DEL SOLDATO PORCELLI

Continua il tentativo di dare un nome al soldato italo-americano che dopo lo sbarco alleato a Salerno ha fatto visita alla nonna a Valva.

Qui trovate il primo post che abbiamo dedicato a questa interessante vicenda:

👉1943, dopo lo sbarco a Salerno, un soldato americano visita la nonna a Valva

Ne conosciamo il cognome, ora anche il volto.

Eccolo infatti in una foto con la nonna valvese, Angela Maria Fasano, che indossa il tradizionale vestito delle donne valvesi: la "pacchiana".

Abbiamo ipotizzato che la donna si chiamasse Angela Maria Alfano, visto che risulta madre di un Antonio Porcelli emigrato negli Stati Uniti nel 1900.

Un fratello di Antonio arriva in America nel novembre 1913: si chiama Alfonso, classe 1895.

Trova una nipotina nata pochi mesi prima, verosimilmente la sorella del soldato che cerchiamo.

Questo è l'atto di nascita della bambina:

Colpisce, ma forse fino a un certo punto, che si chiami come due regine del Regno d'Italia: Margherita Elena. Possiamo immaginare che sia stato un omaggio all'Italia dell'emigrante valvese Antonio Porcelli, suo padre.

In questa foto, il bambino è probabilmente il nostro soldato:

Se l'ipotesi è corretta, possiamo dedurre che il soldato che cerchiamo è nato nel 1905 circa.

Ecco le nostre ipotesi sul suo nome: Michele (Michel), come il nonno di Valva; Emidio, come lo zio che ha accolto papà Antonio in America; Umberto, come il Re ucciso nello stesso mese in cui Antonio è arrivato a New York. Piccolo dettaglio: nel momento in cui Antonio Porcelli lascia Valva, ci sono almeno sei suoi concittadini di nome Vittorio: viste le dimensioni ridotte del comune, non sono pochi (tutti nati dopo l'incoronazione di Umberto Primo).

La ricerca continua.

Un caro saluto alla comunità valvese in America, che sta collaborando alle ricerche.

G.V.

03 marzo 2023

1943: DOPO LO SBARCO A SALERNO, UN SOLDATO AMERICANO VISITA LA NONNA A VALVA

In inglese si chiama visit home: molti tra i soldati dell'esercito americano nella Campagna d'Italia, dopo gli sbarchi nell'estate 1943, approfittarono delle licenze militari per visitare l'Italia e, soprattutto, per recarsi nei propri comuni d'origine.

Tra questi, un soldato di origine valvese.

Nella Seconda guerra mondiale, circa 850 mila soldati dell'esercito statunitense erano d'origine italiana; di questi, 40mila erano nati in Italia.

Stiamo cercando di ricostruire la storia di un soldato italo-americano, di genitori valvesi, che ha partecipato allo sbarco degli Alleati a Salerno (9 settembre 1943) e ha approfittato -verosimilmente- di una licenza per fare una visita alla nonna a Valva.

Paestum, Salerno: sbarco americano; fonte

Inseguendo un cognome

Siamo partiti da un cognome e da una notizia: il cognome è Porcelli, la notizia è che un soldato americano nel 1943 ha fatto una breve visita a Valva.

Il 1 luglio 1900 dalla nave Bolivia sbarcano a New York due valvesi: Pietro (classe 1871) e Antonio Porcelli (nato nel 1882). Non sono fratelli, ma verosimilmente parenti.

Ci siamo concentrati su Antonio.

Ecco il suo atto di nascita (10 marzo 1882):

Nome completo: Antonio Ettore
padre: Michele Porcelli, muratore
madre: Angela Maria Fasano, contadina
La coppia abita in via Chiesa (l'attuale via Roma)
All'arrivo a Ellis Island, Antonio si dichiara laborer (lavoratore a giornata o agricolo) e alfabeta; è negli USA per ricongiungersi allo zio Emidio Fasano, all'indirizzo 104 W 33 ST, New York. 
Un terzo valvese è sulla nave: Michele Marcello, di 23 anni.



Nella prima colonna, i soldi che i passeggeri avevano con sé
Pietro è mason (muratore) e raggiunge il cognato Pasquale
Michele raggiunge il cognato Angelo


Emidio Fasano, lo zio di Antonio, sarà tra i valvesi partecipanti alla serata di beneficenza per la costruzione del monumento ai Caduti, svoltasi a Newark nel 1924.

Dall'Archivio di Stato di Salerno apprendiamo che Antonio ha un fratello, di nome Alfonso, classe 1895: anche lui emigrato negli USA (vi arriva il 3 novembre1913).

Da questa pagina del registro di Ellis Island emergono altri due valvesi:

20: Alfonso Porcellis (sic!) va a trovare lo zio Emidio
21: Goffredo Freda ha 35 anni e va a raggiungere la moglie Pasqualina;
potrebbe essere stato negli USA già a undici anni, nel 1890
22: Raffaela Feniello è una vedova di 78 anni e va a raggiungere il figlio Giovanni

Pubblichiamo l'atto di morte della madre di Antonio e Alfonso: Angela Maria Fasano, vedova di Michele Porcelli è deceduta a Valva in Rione Nuovo San Vito, nel giugno 1948.

Atto di morte di Angela Maria Porcelli, il 13 giugno 1948

Riteniamo sia la nonna del soldato americano, di cui però ancora non conosciamo il nome né la paternità.

Un precedente valvese

Accanto a questa storia di emigrazione e di guerra, un'altra merita un approfondimento: quella di Carmine Figliuloun valvese arruolatosi nell'esercito statunitense nella Prima guerra mondiale e caduto in battaglia. Gozlinus ha pubblicato una foto della tumulazione della salma del giovane valvese.

👉Qui trovate il post.

Per approfondire

- Francesco Fusi, Le visits home dei soldati italo-americani durante la Campagna d'Italia (1943-1945). Tra turismo di guerra, homecoming e diaspora tourism, in Diacronie-Studi di storia contemporanea. L'articolo, molto interessante, è qui.


Questa ricerca è stata resa possibile grazie all'impulso e alla indispensabile collaborazione di Pinuccio Cecere.


G.V.

14 febbraio 2023

SARTO IN AMERICA, SOLDATO IN ITALIA

Il 10 aprile 1903 è Venerdì Santo.
Una mamma e i suoi due figli sbarcano a Ellis Island.

fonte

La mamma si chiama Filomena Corrado e ha 28 anni, i figli Luigi Alfano di quattro anni e Marianna di uno.

I tre vengono da Valva e vanno a raggiungere Carmine, marito e padre, a Batavia, cittadina dello stato di New York.

Luigi tornerà in Italia per la visita militare, come testimoniano le liste di leva all'Archivio di Stato di Salerno; dichiarerà di essere un sarto.
E' molto probabile che abbia partecipato alla Grande Guerra, anche perché è registrato di nuovo a Ellis Island il 25 aprile 1921; viene confermata la professione di sarto (taylor, anche se in realtà la parola corretta è tailor).

A quella data, la madre risulta a Valva:

Nello Stato di New York c'è father Carmine:

Tre anni dopo, Luigi partecipa alla serata organizzata dalla comunità valvese di Newark, per raccogliere fondi per la costruzione del monumento ai Caduti per la Patria.

Una pista da verificare

Siamo verificando un'ipotesi: la parentela tra Filomena (la madre di Luigi) e Pasquale Corrado, padre di Carmine, il giovane che combatterà la Seconda guerra mondiale (catturato dai tedeschi sul fronte greco, morirà in ospedale durante la prigionia e sarà sepolto a Mauthausen). Forse i due sono fratello e sorella o comunque cugini.

🔎Alcune note anagrafiche

In questa storia occorre essere molto precisi, perché i dettagli anagrafici possono vanificare ipotesi suggestive oppure confermarle. 

Allora diciamo che Filomena è nata nel 1874, Luigi nel 1898 e la bambina nel 1901: l'età riportata sui registri di Ellis Island non è precisissima. 

Nel registro dell'anagrafe a Valva non risulta nessuna Alfano Marianna, ma solo una Maria (con aggiunta in matita: Michela). Ipotesi: Anna era il nome di due sorelle del papà, nate a tre anni di distanza e prima di lui; verosimilmente, la seconda ha preso il nome della prima, nel frattempo deceduta. Forse la bambina sbarcata in America veniva chiamata Marianna, anche se al comune risultava registrata diversamente.  

Carmine risulta registrato al comune di Valva come Carmine Maria, nato nel 1875, di Luigi e Grippo Filomena.

Quando è tornata in Italia Filomena? Nel 1905 risulta essere nata Gerarda, un'altra figlia...

Curiosità: l'anno prima era stato canonizzato San Gerardo Maiella, la cui devozione evidentemente si rafforza negli anni successivi. 

G.V. 

19 aprile 2022

I RACCONTI DI ZIA PASQUALINA

La nonna dei valvesi, zia Pasqualina Cuozzo, è nata il 6 settembre 1920.

Ama raccontare episodi della sua giovinezza e questo la rende una straordinaria testimone della vita del nostro paese.

Suo padre Michele aveva combattuto la Prima guerra mondiale e sarebbe morto quando il suo ultimo figlio aveva ancora pochi mesi.

Una famiglia di emigranti

È possibile che sia lui il Michele Cuozzo di Valva che risulta sbarcato negli USA nel 1909, diretto a Buffalo dal cugino Pasqualino Figliulo.

Zia Pasqualina ricorda che suo padre è stato due volte in America e che al rientro a Valva acquistava terreni.

La strada dell'emigrazione sarebbe poi stata percorsa anche da un fratello e da una sorella di zia Pasqualina (in Venezuela e Argentina). 

Racconti di guerra

Zia Pasqualina acconta che durante la guerra la sua famiglia e altre due si erano rifugiate in una sorta di grotta in contrada Molinello; mangiavano gli ortaggi che riuscivano a coltivare, soprattutto patate, più facili da conservare.

Un episodio che ama ripetere è legato proprio alle patate: lei stava preparando il pranzo e per lo spavento dovuto allo scoppio di una bomba le cadde tutto l'olio nelle patate, ma non potendosi permettere di buttare nulla mangiarono tutto lo stesso.

Il fidanzato Pasquale, che sarebbe poi diventato suo marito, partì per la guerra, in Libia.

Purtroppo zia Pasqualina non ricorda notizie su altri valvesi in guerra, anche perché vivendo in campagna raramente saliva in paese, dove andava solo per prendere l'olio.

Racconta spesso un aneddoto legato alla fine della guerra: all'arrivo degli americani a Valva, un giorno lei teneva per mano il suo fratello più piccolo; alla vista di un carro armato, il bambino mostrò subito curiosità e fu fatto salire, ma lei era spaventatissima perché non sapeva che fossero gli americani. Poco dopo uscì il fratellino, "cu lu muss spuorc d ciucculata". Capì che erano soldati "amici" e quella fu la prima volta che i due mangiavano cioccolata.

La musica nel sangue...e nell'atto di nascita

Una curiosità.

Tra i testimoni che firmano l'atto di nascita di zia Pasqualina c'è un giovane "musicante", Michele Freda.

Anche il padre di zia Pasqualina, da autodidatta, si dilettava con la musica e teneva lezioni ai ragazzi di Valva, accontentandosi di un po' d'olio per accendere la lampada.

In paese ricordiamo che zia Pasqualina faceva parte del coro in occasione dell'ordinazione sacerdotale di don Virginio Cuozzo.

Un suo cavallo di battaglia sono le filastrocche che imparava a scuola (ha frequentato fino alla terza elementare) e, immaginiamo, nelle serate in famiglia accanto al fuoco.

Ce ne occuperemo nei prossimi post, perché tutto quello che una persona di oltre cento anni ricorda merita la precedenza anche rispetto alle ricerche d'archivio per il quale questo blog è nato.

Le persone anziane sono radici che sostengono la comunità anche con la parola e con il ricordo ed è nostro dovere ascoltarle, con rispetto e riconoscenza.

G.V.


Un sentito ringraziamento alla nipote Michela Torsiello per la preziosissima collaborazione.



10 aprile 2022

Sabato, nato in America e caduto in guerra da italiano

Tra i cognomi non più presenti a Valva, ce n'è uno che se n'è andato in America: lo ha portato un valvese che a diciotto anni era già cittadino americano (come si evince dal documento di sbarco a Ellis Island). 

Sabato, nato negli USA e caduto in guerra in Italia

Suo fratello, nato negli Stati Uniti, qualche anno dopo sarebbe tornato in Italia a combattere durante la Prima guerra mondiale: Sabato Fratangelo, classe 1895, calzolaio, settimo nome tra quelli dei soldati caduti sul campo, incisi sulla lapide del Monumento ai Caduti. Il tempo ha cancellato la prima e l'ultima lettera del suo nome, ma la sua storia merita di essere raccontata.
Sabato nasce a Piffard, negli Stati Uniti, il 10 agosto 1895, da Francesco e Filomena Spiotta.
L'Italia lo chiama alla visita militare e poi a combattere nella Grande guerra. 
Sabato cadrà in guerra, sul Carso, il 19 novembre 1915, combattendo con il 21°Reggimento Fanteria.

Elenco dei valvesi caduti nella Prima guerra mondiale, Monumento ai Caduti, Valva

Una famiglia di emigranti
Quando sono arrivati negli Stati Uniti i suoi genitori?
Il 1 gennaio 1888, due italiani di nome Francesco Fratangelo sbarcano negli USA, a bordo della nave Chateau Queen: il primo ha 27 anni, il secondo 29. Non abbiamo notizie sul luogo di nascita e di residenza in Italia. Non possiamo escludere un errore.
Ancora più difficile individuare l'arrivo in America di Filomena Spiotta: è registrata una donna con questo nome, ma di 60 anni e risulta sbarcata nel dicembre 1900: dunque non può essere la madre di Sabato.

Fratello e sorella

Sabato aveva un fratello più grande, di nome Alfredo.
Alfredo Fratangelo risulta sbarcato nel 1910, a diciotto anni; ultimo luogo di residenza: Valva; c'è un dettaglio che colpisce, alla voce "Ethnicity": "US Citizen".
Alfredo sembra diretto a Pittsburg, se leggiamo correttamente l'indirizzo vergato sul registro di sbarco, disponibile on line sul sito della The Statue of Liberty - Ellis Island Foundation.

 fonte

Una curiosità: nella riga successiva a quella che riporta la destinazione di Alfredo, ci sono alcune informazioni relative a un altro valvese, suo compagno di viaggio, di nome Gerardo Freda,  che va da Amodio Freda a Newark.
Sia Gerardo sia Amodio Freda risultano tra i nomi dei valvesi promotori della serata organizzata dalla comunità valvese di Newark per raccogliere fondi in vista della costruzione del monumento ai Caduti in guerra a Valva, nel 1924.
Qui trovate il post che Gozlinus ha dedicato a quella serata.
Due anni dopo l'arrivo di Alfredo, risulta sbarcata anche Olimpia Fratangelo; ha 22 anni, è single. E' verosimile che sia la sorella, perché nell'indirizzo di destinazione, a Pittsburg, compare il nome Filomena, preceduto da "mother" (madre).
Insieme a Olimpia viaggiava un'altra ragazza valvese, Filomena Cozza.

Le valvesi Olimpia e Filomena sono alle righe 26 e 27  Fonte

Restano alcuni dubbi.
Ad esempio, come mai Alfredo era tornato in Italia? Era comunque tenuto alla visita militare?
Sulla sua nave, la Hamburg, ci sono altri sei valvesi (uno, Pietro Falcone, risulta cittadino statunitense).
Magari, incrociando le informazioni sugli altri passeggeri, potremo scoprirne di più.
La ricerca continua!


G.V.




13 febbraio 2022

DA NEWARK A VALVA PER LA GUERRA E POI IL RITORNO

Giuseppe Marcelli nasce nel1921 a Newark, città vicina a New York, sede di una vivace colonia di valvesi. 
Quando ha tre anni i valvesi della sua città organizzano una serata di beneficenza allo scopo di raccogliere fondi per la realizzazione del monumento ai caduti per la patria, in programma a Valva.


Una storia di emigrazione
Suo padre Alfredo è arrivato da Valva a Ellis Island il 9 agosto del 1905, all'età di ventuno anni; risulta registrato con il cognome "Marcello", di professione "carpenter"; con lui c'è il fratello Pasquale di 15 anni, calzolaio; i due sono diretti a Newark a casa del "brother" Achille.
Nell'archivio Ancestors Family risultano alcune informazioni sulla famiglia: cinque fratelli e tre sorelle (nati tra il 1866 e il 1890), nomi in parte già americanizzati (Giacomina "Gen" Marcelli, lo stesso Alfredo che risulta anche "Joseph").


Nel 1916 Alfredo sposerà Torsiello Elvira, di otto anni più giovane, che risulta nei registri con un secondo cognome, Porcelli (sia pure con un errore di trascrizione); il fratello minore, Pasquale, sposerà una donna nata negli Stati Uniti, non di origini italiane.

La guerra e il ritorno
Quando il nostro Giuseppe cresce, è richiamato a Valva per il servizio militare; arruolato nel 1941, è chiamato alle armi il 12 febbraio 1943, assegnato al 73.mo Reggimento Fanteria di Trieste.
In quella terra di confine, la situazione dopo l'8 settembre è particolarmente difficile.
Giuseppe risulta "sbandato" il 9 settembre 1943, il reggimento viene sciolto dopo una settimana.
Giuseppe si ripresenta alle armi il 18 settembre 1944 e viene congedato il 31 marzo 1946.
Il 1 gennaio 1951 sbarca nel porto di New York un Giuseppe Marcelli di anni 30, diretto a Newark.
Dai registri non risulta il comune italiano di provenienza; è comunque possibile che sia il nostro concittadino d'America, richiamato in patria per combattere (anche) contro il suo nuovo Paese.


Per approfondire

Sulla serata di raccolta fondi organizzata dai valvesi a Newark nel 1924, si veda questo bel post di Gozlinus (e la bibliografia in esso citata):

https://gozlinusvalva.wordpress.com/2011/06/11/17-febbraio-1924-una-serata-di-beneficenza-a-newark-nel-new-jersey/


Per consultare gli archivi degli emigranti negli Stati Uniti

G.V.