26 maggio 2023

LA SIGNORA CHE RICORDA IL PARTIGIANO DI VALVA

A ottanta anni dal settembre 1943, a Pianfei in provincia di Cuneo c'è ancora qualcuno che ricorda Michele Cecere, il partigiano di Valva.

Facciamo un passo indietro.

In occasione della festa del 25 Aprile, il sindaco di Valva Giuseppe Vuocolo ha contattato il sindaco di Pianfei Marco Turco, per ringraziare -sia pure a distanza di tanti anni- la sua comunità che ha accolto un giovane valvese in fuga dalla Francia dopo l'8 settembre 1943; ecco un brano della lettera:

[...] idealmente, ringrazio tutte le famiglie di Pianfei, anche perché mi piace pensare che nei mesi vissuti nella vostra terra il signor Michele ha avuto la possibilità di coltivare il seme dell’amore per la libertà e per la dignità dell’uomo, seme poi germogliato nella gloriosa lotta partigiana che ha nobilitato la vostra terra e la nostra patria intera.

Ospitato da una famiglia di Pianfei, infatti, nel luglio 1944 Michele Cecere prenderà parte alla lotta partigiana fino alla fine della guerra.

Il sindaco Turco ha fatto le sue ricerche e ha contattato il comune di Valva con una bella notizia: a Pianfei c'è una donna di 95 anni, la signora Caterina, che ricorda molto bene quel giovane partigiano salernitano.

Così Luciana Cecere, nipote di Michele, ha potuto incontrare la signora Caterina: "Quando le ho chiesto se ricordasse mio nonno si è illuminata" -racconta- "ho avuto l'impressione di una donna emozionata di avermi incontrata, perché l'ho riportata indietro nel tempo, facendole riaffiorare i ricordi di una sincera amicizia e dell'adolescenza, sia pure vissuta durante il periodo di guerra".

La signora Caterina ha raccontato a Luciana di aver conosciuto suo nonno Michele da giovanissima; ricorda che il giovane soldato lavorava come calzolaio e si era rifugiato presso la famiglia Ambrosio: un fratello e una sorella, ora deceduti, vicini di casa della signora Caterina in contrada Ambrosi.

L'abitazione in cui si è rifugiato Michele Cecere si trovava in questa via:

La signora Caterina ricorda che le donne facevano il pane e lo davano di nascosto ai partigiani.

Tra i due c'era sicuramente una tenera amicizia, visto che Caterina racconta che Michele voleva portarla con sé a Valva e che capitava che la riaccompagnasse a casa quando lei andava a prendere lezioni di cucito da una signora della borgata; la vita ha però preso una curva diversa: lei si è sposata nel 1946 e ha avuto due figli (ora ha nipoti e pronipoti). 

Michele è tornato a salutarla nel 1947 e lo ha fatto anche negli anni Ottanta, quando una sua figlia viveva in Piemonte. 

La signora Caterina ricorda i nomi di altri due partigiani compagni di Michele Cecere: Antonio e Simone, che però non siamo ancora riusciti a identificare.

La signora Caterina
nella sua unica foto risalente al periodo della guerra

Alla giovane ragazza del 1943, ora nonnina della sua Pianfei (e forse, idealmente, anche della lontana Valva), dedichiamo questi versi di Vinicio Capossela, tratti da una sua recente canzone in cui parla di staffette partigiane in bicicletta; nell'azione di donare il pane a chi si nascondeva -perché un soldato "sbandato" o un partigiano sulle montagne di Cuneo- riviviamo l'atmosfera che queste parole sanno evocare:

Guardo i vostri nomi che sanno di bucato
che sanno di un altro paese
di aspirazioni migliori
in cui è venuto naturale 
prendere parte e da che parte stare.  
[...] Che scrivete una storia minore
di partecipazione
un litro di latte
un pezzo di pane
un chilo di carbone tolto al nemico
è fermare l'occupazione 
Resistenza, latitanza.  
Vinicio Capossela, Staffette in bicicletta, in: Tredici canzoni urgenti, La Cùpa

 

Un sentito ringraziamento a Luciana e a tutta la famiglia Cecere. 

Ringraziamo il signor Guido Gribaudo, il Comune di Pianfei -e in particolare la signora Elena- per la gentile collaborazione.

Approfondimento

Alla vicenda del partigiano Michele Cecere abbiamo dedicato alcuni post, cercando di inquadrarla nel contesto della lotta di Resistenza nelle valli Ellero e Corsaglia; ad esempio, ci siamo occupati del giornale clandestino Rinascita d'Italia, pubblicato nell'estate del 1944 dai "patrioti" di queste valli cuneesi; ecco il post, che presenta una piccola antologia di brani tratti dal giornale: Il giornale partigiano stampato in un santuario

Questi sono gli altri nostri post dedicati al partigiano Michele Cecere: