01 febbraio 2024

PASQUALE, UN SOLDATO AVVELENATO DALLA CICUTA

L'alcaloide della cicuta è causa non rara di avvelenamenti data la diffusione della pianta in tutta l'Europa. La cura impone lo svuotamento e il lavaggio gastrico prontissimi; la somministrazione di tannici, di carbone animale che precipitano o assorbono l'alcaloide, la respirazione artificiale protratta anche per ore.

Così scriveva l'Enciclopedia Treccani nel 1931.

"Cicuta maggiore", fonte

Non è stata pronta la cura, o comunque non è servita, per un soldato di trent'anni, Pasquale Strollo.

Il 31 gennaio 1944, Pasquale muore per avvelenamento da cicuta.

Figlio di Donato e di Caterina Falcone, è nato nel 1914 a Valva. E' più alto della media dei suoi compagni, è un contadino e ha frequentato la seconda elementare.

E' in guerra dal 25 novembre 1940, quando è stato assegnato al Deposito 15.mo Reggimento Fanteria. Nel dicembre di quell'anno, sbarca in Albania. Nel giugno 1941 lo troviamo di nuovo in Italia ed è inviato in licenza.

Il suo foglio matricolare riporta altre licenze, fino alle due scarne notizie del 31 gennaio 1944:

Ricoverato all'ospedale militare di Abbasanta, Oristano.
Deceduto nel suddetto ospedale in seguito ad avvelenamento da cicuta.

Come è stato possibile l'avvelenamento? In assenza di altri documenti, possiamo fare solo delle ipotesi.

L'avvelenamento umano per ingestione della cicuta è raro e la più comune forma d'intossicazione è quella indiretta, ad esempio attraverso il consumo di carne di volatili (quaglie, soprattutto): gli uccelli possono mangiare la cicuta senza risentirne, accumulando i principi tossici nella loro carne.

Non possiamo del tutto escludere, però, che Pasquale l'abbia scambiata per prezzemolo (una variante della cicuta è infatti chiamata comunemente "falso prezzemolo").

Potremmo chiederci su quali basi sia stata formulata la diagnosi di avvelenamento. 

Diciamo che pur non avendo a disposizione gli esami tossicologici di oggi, i medici di quel tempo erano forse più allenati nella semiologia clinica e verosimilmente i casi di avvelenamento da erbe erano più frequenti.

Un nipote di Pasquale, Giuliano Strollo (classe 1921), il 10 settembre 1943 era stato catturato dai tedeschi a Vercelli e condotto nello Stalag XX, un Lager situato a Torun, nella Polonia occupata dai nazisti.

Liberato il 1 marzo 1945, tornerà a casa solo il 5 ottobre.

fonte

Torneremo ad occuparci di queste due vicende.

Un grazie al dott. Stefano Merolla per l'amichevole collaborazione.


Altre fonti consultate

Giovanni Ballarini, Coturnismo, avvelenamento naturale

G.V.