Mi appare all'improvviso, quasi a interrompere l'uniforme lunghezza di questa statale molto trafficata che attraversa la pianura trevigiana.
Da qui non si sente la voce del Piave, ma ne trovo quasi l'eco nei toponimi attorno al Sacrario Militare di Fagaré.
Sono qui per rendere omaggio a un mio compaesano che proprio al Piave ha legato il suo destino.
Dopo Caporetto -quel singulto nell'autunno nero in cui il Piave ha avvisato che ritornava lo straniero- il valvese Carmelo Alfano ha preso parte alla riscossa dell'esercito italiano.
Nonostante l'ingente numero di caduti e prigionieri a Caporetto, nel novembre 1917 la battaglia di Fagaré segna un simbolico riscatto e proprio in quella battaglia Carmelo ottiene una medaglia d'argento.
Nel giugno del 1918, in quella che d'Annunzio chiamerà "la battaglia del solstizio", a Breda di Piave Carmelo meriterà un'altra medaglia ma lascerà sul campo la sua giovane vita.
Il Piave mormorò: Non passa lo straniero |
Oggi sono qui perché sono convinto che tra gli oltre cinquemila soldati ignoti sepolti nel sacrario c'è anche lui.
Il luogo di sepoltura non compare nei documenti e mi piacerebbe contribuire a far correggere questa mancanza, però il sacrario oggi è chiuso (anche se Google afferma il contrario) e io non me la sento di andare a piedi alla ricerca di Breda di Piave né riesco a inoltrarmi verso il fiume, ma Carmelo capirà: queste non sono strade che si percorrono a piedi, soprattutto da un forestiero che non sa orientatsi e che si affida a internet.
Mi sarebbe piaciuto portarmi a casa il profumo del Piave, ma avverto con piacere quello inconfondibile di una vigna a pochi metri dal sacrario e mi dico che forse a Carmelo questo odore sarà parso molto più familiare, in questa terra lontana da casa dove oggi le lingue si mischiano come ai suoi tempi i dialetti d'Italia.
Leggo infatti l'insegna di un ristorante in spagnolo e in inglese e a un bivio vicino due indicazioni su tre sono di località con nomi dialettali.
Mi chiedo quale sia stata la cadenza delle ultime parole che un soldato ha rivolto, in italiano o in qualcosa di simile, a quel giovane valvese che moriva in questa terra di Piave all'inizio dell'estate del 1918.
Fagaré della Battaglia, Treviso, 12 luglio 2024
G.V.