01 marzo 2023

IL PRIGIONIERO CHE PARLAVA INGLESE CON LA MATITA TRA I DENTI

Oggi non compirà cento anni perché se ne è andato nel 1999, ma è giusto che i suoi concittadini gli rivolgano un pensiero e che i più giovani ne conoscano la storia. 

Michele Cuozzo di Antonio e di Maria Michela Cecere è nato a Valva il 1° marzo 1923.

Pubblichiamo due opere di Proferio Grossi, 
pittore nato lo stesso giorno del nostro Michele Cuozzo.
Queste sue nature morte ci fanno pensare alle bellissime foto del Valentino, figlio di Michele.

Dichiarato abile e arruolato il 9 maggio 1942, Michele risulta chiamato alle armi e giunto il 12 settembre dello stesso anno, pochi giorni prima di Giuseppe Feniello, che ha da pochi giorni compiuto cento anni e al quale abbiamo dedicato alcuni post e un eBook.

Nel registro dei ruoli militari del Comune di Valva Michele Cuozzo risulta nel 15.mo Fanteria "Salerno": poiché il nome del 15.mo è "Savona" e quest'ultimo è stato in Africa Settentrionale, è possibile che si tratti di un'errata trascrizione (il "Reggimento Salerno" è stato invece in Russia).

Nello stesso registro il fante valvese risulta fatto in prigioniero il 6 aprile 1943, esattamente lo stesso giorno di Giuseppe Feniello; non siamo però ancora in grado di dare notizie più dettagliate sulle tappe della prigionia.

In attesa di analizzare altri documenti, lasciamo la parola ai ricordi del figlio Valentino.

Al fronte, mio padre fu ferito a una spalla (tanto che per tutta la vita gli sarebbe rimasta una piccola scheggia di ferro nella schiena). 

Fu fatto prigioniero dagli inglesi.

Raccontava sempre alcuni aneddoti. Ad esempio, durante un servizio di guardia notturno sentì un rumore e intimò l'alt più volte; sparò e uccise un cane: gli fecero pagare i proiettili! In un altro turno di guardia notturno usò il mitra contro un gruppo di nemici ubriachi che gli si avvicinavano. 

Nel periodo della prigionia imparò l'inglese e si divertiva a marcare l'accento mettendo una matita fra i denti. Inoltre, essendo un fumatore scambiava le fette di pane (trasparenti, possiamo dire) con una sigaretta.

Dopo la guerra, nel 1948 sposò Margherita e in seguito emigrò in Francia per un paio d'anni; ha sempre detto che non riusciva a stare lontano da Valva.
Francia: Michele Cuozzo è al centro, con fazzoletto nel taschino;
il primo da sinistra è Armando Torsiello,
l'ultimo Giuseppe Cuozzo (fratello di Michele);
i bambini sono figli di un cognato di Michele
La storia di Michele Cuozzo potrebbe intrecciarsi con quella di altri valvesi, a partire ovviamente dal coetaneo Giuseppe Feniello. Sono stati molti i valvesi prigionieri in Africa e da alcune testimonianze indirette possiamo ipotizzare dei contatti tra di loro nello scenario di guerra.
La ricerca continua.

Valentino Cuozzo, Luce caravaggesca su oggetti della campagna

G. V.