20 aprile 2023

DUE MEDAGLIE SUL PETTO DI CARMELO, CADUTO SUL PIAVE

Carmelo Alfano nasce a Valva il 18 settembre 1895, da Antonio e Caterina Mari.

Nel suo foglio matricolare non è indicata la professione, ma possiamo ipotizzare sia uno studente, visto che lo sono i fratelli Giuseppe, Giacomo e Michele Benedetto. Tra questi, Giuseppe diventerà sacerdote e sarà il parroco di Valva per diversi anni. Non sappiamo quanti dei fratelli Alfano abbiano partecipato alla Grande guerra.

Carmelo è assegnato alla 1394 Compagnia Mitraglieri Fiat e si distingue in combattimento, ricevendo due Medaglie d'Argento al Valor Militare.

Ecco la motivazione della prima medaglia:

Ferito durante un assalto, continuava a combattere, finché cadde esausto di forze. Già distintosi per coraggio quale porta ordini.
Fagaré di Piave, 16 novembre 1917

La medaglia si riferisce a quella che possiamo definire la prima vittoria italiana dopo la disfatta di Caporetto. Leggiamo nel libro La prima vittoria sul Piave dopo Caporetto. Fagaré di Piave, 16 novembre 1917 di Renzo Cattelani,  che nella minuscola frazione di Fagarè di Piave era stato dislocato un pugno di uomini al comando di un tenente poco più che ventenne. Questi giovani soldati, ai quali si aggiunsero i primi ragazzi del '99, seppero dapprima contenere l'improvviso assalto nemico, e poi respingerlo in poche ore sulla riva opposta, dando così inizio al periodo della "Battaglia d'arresto".

Carmelo Alfano ha partecipato anche alla famosa "Battaglia del Solstizio".

Battaglia del Solstizio; fonte

Come è noto, il nome si deve a Gabriele d'Annunzio.

L'offensiva austriaca diventa una disfatta: l'esercito austro-ungarico perde quasi 150mila uomini; la battaglia è però violentissima e anche per l'esercito italiano il bilancio è pesante: le perdite ammontano a circa 90 mila uomini. La sconfitta austro-ungarica significa in pratica l'inizio della fine.

In questa battaglia, cade Carmelo; ecco cosa leggiamo nella motivazione della seconda medaglia:

Esploratore in una compagnia mitragliatrici, in varie giornate di combattimento, ogni qualvolta ebbe a trovarsi a così stretto contatto col nemico da non essere più in tempo ad avvertirne la propria compagnia, attaccava anche da solo l'avversario con bombe a mano e fucilate. Animato dalla sua abituale audacia, mentre tentava accostarsi ad una mitragliatrice nemica per catturarla, cadeva eroicamente sul campo.
Case Sernagiotto, Breda di Piave, 15-18 giugno 1918

Così il Corriere della Sera del giorno dopo:

Stupendi episodi di valore ovunque. [...] Nel settore di Fagaré sul Piave nostri reparti di assalto contro due interi battaglioni ungheresi passarono l'abitato casa per casa annientando tre quarti dei reparti del nemico e cacciando i superstiti contro il fiume dove la più parte affogò.
Su tutto il corso del fiume le forze nemiche non riescono, non  ostante la pressione continua, la superiorità di numero e la grandiosità dei mezzi, ad avanzare sulle strade della pianura. Le nostre fanterie le tengono inchiodate sul margine dell'acqua, mentre la nostra artiglieria distrugge volta a volta passarelle e imbarcazioni nemiche. [...]
L'ultimo dato della situazione all'inizio della quarta giornata è questo: mentre il nemico, avendo subito perdite sanguinosissime, è costretto a impegnare già le sue riserve, noi, che abbiamo subito perdite relativamente lievi, abbiamo le nostre riserve fondamentalmente intatte. 

Purtroppo, le "perdite relativamente lievi" sono giovani soldati come Carmelo, che non ha ancora compiuto ventitré anni.

Non sappiamo dove riposi Carmelo; forse nel sacrario di Fagaré.

Sacrario Militare di Fagarè della Battaglia, Treviso; fonte

Sacrario Militare di Fagarè della Battaglia, Treviso; fonte

Dedichiamo alla sua memoria i versi che Ernest Hemingway ha scritto per un suo amico, sepolto lì:

KILLED PIAVE  July  8  1918 

Desire and 
All the sweet pulsing aches  
And gentle hurtings 
That were you, 
Are gone into the sullen dark.
Now in the night you come unsmiling
To lie with me
A dull, cold, rigid bayonet
On my hot-swollen, throbbing soul.

Chicago, 1921
 

 

UCCISO  PIAVE  8 luglio 1918  

Il desiderio e
tutti i dolci pulsanti dolori
e le pene delicate
ch’eri tu,  
sono spariti nella tenebra tetra.
Adesso nella notte tu vieni senza sorridere
a giacere con me 
un'opaca, fredda, rigida baionetta
sulla gonfia, palpitante anima mia.

G.V.