Il sostegno della fede religiosa fu fondamentale per gli internati.
Nel Museo Nazionale dell'Internamento, a Padova, una teca custodisce questi oggetti sacri:
Essenziale fu per molti il sostegno morale ricevuto dalla fede religiosa e consolante la serenità ricevuta nell'assistere alle funzioni officiate all'interno del Lager, anche segretamente, dai sacerdoti che si prodigavano nell'assistenza, spesso non solo simbolica, degli internati.
In un nostro precedente post, abbiamo riportato questa testimonianza di padre Silvino Azzolini, cappellano degli italiani nella zona di Vienna, tratta da Schiavi di Hitler (Mondadori), di Mimmo Franzinelli :
Dopo essere stati disarmati venivano trasportati in vagoni di bestiame con scarsissimo vitto nei campi concentramento centrali, denominati Stammlager, o più brevemente Stalag, ove venivano spogliati di ogni cosa personale, persino delle catenelle e dei ricordi più cari della famiglia.Brutalmente trattati senza alcuna osservanza delle leggi internazionali per i prigionieri, venivano spesso sottoposti a stringenti interrogatori perché aderissero al nuovo governo. Ma pochissimi cedettero a simili richieste, anche se minacciati di battiture e di digiuni. [...]In un primo tempo veniva anche lor assolutamente proibito qualsiasi conforto religioso. Moltissime e assai frequenti furono le loro richieste per avere un cappellano, ma il rifiuto era persistente. Solo dopo alcuni mesi un certo numero di cappellani prigionieri internati furono messi a disposizione dei diversi campi di concentramento. [Mimmo Franzinelli, op. cit., pagg. 234-35]
Michelangelo Perghrm Gelmi, La prima messa nel campo '43; fonte |
In molti Lager per soldati era vietata la permanenza di cappellani nel timore che potessero orientare in senso antifascista gli internati militari; essi erano invece presenti nei Lager per ufficiali.
Padre Guido Cinti lamenta che è vietato parlare con i soldati: può solo celebrare la messa domenicale, sotto il controllo di un interprete tedesco.
Particolarmente significativa ci sembra questa riflessione di Mimmo Franzinelli:
La fede religiosa può conferire una forza interiore che rinsalda lea decisione di tener testa alle persecuzioni e continuare a resistere. [Mimmo Franzinelli, op. cit., pag. 233]
G.V.