30 marzo 2024

1918, LE CAMPANE DELLA PASQUA SUONANO A MARTELLO

Anche nel 1918 Pasqua cade il 31 marzo, ma la risurrezione sembra lontana.

Ecco come scrive il Corriere della Sera in prima pagina, in un articolo dal titolo La passione:

Mai più atroce Pasqua parve separare con una fiumana di sangue la parola di Cristo e l'opera degli uomini; mai nel fresco alito della primavera, tutta santa di generazione, imperversò tanto furore di distruzione. Presi dalla terribile angoscia della lotta che deciderà i destini del mondo, noi non udiamo nel suono delle campane la festa della risurrezione, ma come un supremo richiamo di aiuto. Suonano a martello, attraverso l'occidente, le campane della Pasqua. 

Ma la festa della resurrezione verrà: la data è oscura; l'avvenire è certo. Tanto sacrifizio non puo rimanere sterile, tanto dolore non può essere  senza fecondità, se in esso centinaia di milioni di uomini, fiore della terra, attestano più che la volontà, la necessità del rinnovamento.

Cartolina pasquale, Museo Francesco Baracca, Lugo
fonte

Tra i soldati che non sentiranno il suono festoso della campane della vittoria, dato per certo nell'articolo del Corriere, il fante Vito Feniello, morto per malattia il Sabato Santo nell'ospedale da  campo 059. 

Apparteneva al 79.mo Reggimento.

Vito era nato a Valva il 16 giugno 1892 (il giorno dopo la festa di San Vito: questo forse ne spiega il nome), figlio di Carmine e di Filomena Volpe.

Nei registri di leva troviamo i nomi di tre fratelli: Giuseppe (1895), Giovanni (1902), Michele (1910, panettiere).

Il numero dell'ospedale da campo ci fa capire che aveva la disponibilità di cento letti. 

Dal sito sanitagrandeguerra.it ricaviamo la forza organica del personale sanitario presso un ospedale da campo da 100 letti: 6 ufficiali (di cui 5 medici), 47 uomini di truppa (di cui un farmacista, 5 aiutanti di sanità, 7 portaferiti, 15 infermieri, un ecclesiastico e altri uomini con incarichi vari).

Non conosciamo con precisione la localizzazione del campo. Sappiamo che il 79.mo Reggimento, che fa parte della Brigata Roma, in questo periodo è impiegato in prima linea nel settore di Lavanech (M. Melino- M. Lavanech), in Trentino, dove rimarrà nel servizio di trincea fino al 25 aprile, quando sarà inviato in Val Camonica.

G.V.