Quando nel 1918 offre i suoi cinque dollari per l'acquisto della statua di San Michele, da donare alla chiesa di Sant'Antonio a Batavia, in America, forse ha già deciso di arruolarsi nell'esercito statunitense.
Quella di Giuseppe Cuozzo è una scommessa. Mi arruolo, vado in guerra, torno in Europa a combattere nello stesso schieramento della mia Italia, ma con una divisa di un altro colore. Se torno, divento cittadino americano.
Nato a Valva il 27 febbraio 1889, da Giacomo e Maria Michela Vuocolo, Giuseppe ha deciso di ripartire da qui, dall'America. Con lui, c'è suo fratello Donato.
Quello che ancora non può sapere è che non tornerà più dall'Europa: cadrà in guerra, proprio come suo fratello rimasto in Italia.
Giovanni Cuozzo, nato a Valva il 18 giugno 1897 risulta infatti morto a Vicenza, per malattia, il 25 marzo 1917.
Giovanni combatte nel 236 Reggimento Fanteria, Brigata "Piceno".
La brigata è costituita in provincia di Vicenza. Il 25 marzo 1917 è trasferita a Piano e il 9 aprile è schierata sulla linea di resistenza nei pressi del Loner settentrionale (Trentino).
Proprio il giorno in cui la sua Brigata è trasferita, Giovanni muore.
Suo fratello Giuseppe, negli Stati Uniti, si arruola nel settembre 1917; nel maggio 1918 inizia il suo servizio, che dura "to Death", fino alla morte, avvenuta il 20 settembre 1918.
Combatte in Francia nel 309th. Infantry Regiment, 78th Division.
Il 309° Reggimento ebbe un ruolo fondamentale in alcune battaglie decisive nella Grande guerra: partecipò all'offensiva della Mosa-Argonne, all'Offensiva di St. Mihiel e alla Campagna della Lorena.
Possiamo ipotizzare che Giuseppe sia caduto nella battaglia di St. Mihiel, combattuta tra il 12 e il 19 settembre tra 14 divisioni americane e 4 francesi da un lato, 10 tedesche e una ungherese dall'altro. Le perdite americane furono di 7mila uomini, quelle tedesche e ungheresi 2mila.
Soldati statunitensi di ritorno dal fronte di Saint-Mihiel; fonte |
Giuseppe riposta al cimitero americano di St. Mihiel, a Thiacucourt, in Francia (nel settore D, fila 24, tomba 12).
La sua morte è notificata al fratello Donato, residente a Buffalo, al numero 35 di Shanley Street.
Giovanni e Giuseppe Cuozzo, dunque.
I loro nomi, uno dopo l'altro, sono al monumento ai caduti di Valva.
Quando nel 1924 i loro concittadini costruiranno il monumento, anche grazie al contributo del circolo valvese di Newark, decideranno di ricordare tutti i valvesi caduti, sia quelli morti combattendo nel Regio Esercito che quelli caduti con la divisa statunitense.
Tutti figli di Valva e vittime della guerra; alcuni di questi giovani, vittime anche dell'emigrazione.
Un omaggio alla loro memoria
Nella parola "fratelli", il poeta Ungaretti vede una forma di ribellione spontanea, quasi istintiva, dei soldati: di fronte alla tragedia della guerra, essa fa emergere la vera natura di ogni uomo, che vede nell'altro un fratello.
Ai fratelli Cuozzo dedichiamo questi immortali versi:
Di che reggimento siete
fratelli?
Parola tremante
nella notte
Foglia appena nata
Nell'aria spasimante
involontaria rivolta
dell'uomo presente alla sua
fragilità
Fratelli
Un sentito ringraziamento al signor Carminuccio Del Plato e alla signora Valentina Cuozzo.
G.V.