19 novembre 2022

LA MAMMA DI CARMINE

A Valva, nell'antica cappella della Madonna degli Angeli, c'è una targa in marmo che ricorda che nel 1971 la signora Cuozzo Caterina ha contribuito al restauro dell'edificio sacro "in memoria del caro figlio Carmine".


Suo figlio Carmine Corrado era morto a ventitré anni il 31 dicembre 1943, in un ospedale austriaco della Carinzia, per una tubercolosi miliare.
Si trovava lì perché era stato fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte greco, in seguito agli eventi dell'8 settembre 1943. 
Dopo la Seconda guerra mondiale, molte salme di soldati morti in Austria sono state traslate e riunite nel cimitero di Mauthausen; tra queste, anche quella di Carmine, che riposa nel settore del cimitero dedicato a militari e civili internati dopo l'8 settembre 1943 nei campi di concentramento nazisti.
In uno dei primi post del nostro blog, dal titolo👉 Carmine, che riposa a Mauthausen, abbiamo pubblicato l'atto di morte del giovane prigioniero, già dichiarato "internato militare italiano"; eccolo:
Il documento proviene dall'Archivio Arolsen; un grazie a Maurizio Corona che lo ha ottenuto contattando l'archivio
Nell'atto di nascita di Carmine leggiamo che era nato in via "Madonna degli Angioli", secondo la grafia dell'epoca.
Il papà di Carmine era un contadino che aveva imparato a fare la sua firma; l'atto di nascita era stato sottoscritto da due testimoni:
una guardia campestre e un giovane telegrafista.
Per approfondire, è possibile consultare il post 👉 Un bozzetto di vita valvese.

A Valva molti ricordano "zia Caterina", con il tradizionale vestito da pacchiana, nella sua abitazione non lontano dalla cappella della Madonna degli Angeli.
Ecco una bella foto dell'affresco cinquecentesco riemerso nella chiesetta dopo i lavori di restauro in seguito al sisma del 1980:
fonte
Un'immagine di grande tenerezza materna: una giovane mamma che allatta il suo bambino.
All'ingresso della cappella, poche e semplici parole ricordano il gesto di una mamma non più giovane in memoria di un figlio che non è tornato dalla guerra.
























G.V.

P.s. Un sentito ringraziamento al signor Giovanni Perna, che mi ha fatto notare la presenza della piccola epigrafe nella cappella e mi ha ricordato, con la sua bonaria ironia, che occorre sempre guardarsi intorno quando si entra in un luogo. Credo se ne possa trarre una piccola ma utile lezione di vita.