14 febbraio 2022

UN BOZZETTO DI VITA VALVESE DI CENTO ANNI FA

Qui non ci sono macchie d'inchiostro; non ci sono parole scritte a macchina su un freddo documento in lingua tedesca in cui si registra uno dei tanti decessi di un soldato che non gode nemmeno dello status di prigioniero di guerra.
Qui c'è una pagina dal bel colore della carta di un registro dell'anagrafe di cento anni fa.
Un papà che presenta, fisicamente, suo figlio all'ufficio anagrafe del comune di Valva davanti all'assessore anziano che "fa le veci del sindaco impedito", due testimoni che firmano.
Frammenti di vita valvese di cento anni fa riemergono dall'atto di nascita di Carmine Corrado, il nostro concittadino morto nel 1943 durante la prigionia in Austria e sepolto a Mauthausen.
Uno dei due testimoni che sottoscrivono l'atto è una guardia campestre, l'altro è un giovane telegrafista.
Il papà di Carmine è un contadino che ha imparato a fare la sua firma; è una firma più grande delle altre tre presenti sotto l'atto di nascita: il tratto è meno sicuro, come solitamente si nota in chi non scrive spesso.
Il lessico utilizzato dall'ufficiale dell'anagrafe è un' interessante testimonianza della lingua burocratica del tempo: "seco lui convivente", "meco", sesso "mascolino".
Una curiosità per noi valvesi: la via in cui è nato il bambino è "via Madonna degli Angioli".




Quali notizie apprendiamo

Risolto un primo giallo: la data di nascita è l'11 novembre 1920, mentre nella scheda dell'archivio Internati Militari Italiani e nell'atto di morte risulta il 10 novembre.

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G.V.