Monumenti ai caduti dell'Alto Sele - Castelnuovo di Conza
Il mio viaggio parte da Castelnuovo di Conza, un comune che definisce se stesso come lo spartiacque tra Adriatico e Tirreno, per la sua vicinanza alla Sella di Conza, importante valico appenninico.
In questo momento però mi incuriosisce di più riflettere sulla metafora che meglio mi sembra rappresentata in questo luogo: quella della porta.
Come il portale della chiesa madre distrutta dal terremoto del 1980. Lo hanno recuperato e posto all'inizio di un percorso della memoria, un itinerario a tappe scandito da belle foto di giovani donne che entrano in chiesa nei loro abiti bianchi al braccio dei loro padri e ne escono spose con i loro orgogliosi mariti.
Sorrisi e volti d'un tempo che fu, in vicoli che non ci sono più dove ogni tanto emergono piastrelle dai tipici colori anni Settanta, in stanze che pulsavano di vita domestica e oggi sono pietre al sole ed erba appassita d'agosto.
La porta che è il monumento dedicato alle vittime del terremoto, con incisi i nomi delle vittime; è in acciaio Corten, opera dell'artista Pietro Lista.
La porta che non si apre più della scuola elementare, a pochi metri dal monumento ai caduti.
Si poteva accedere a scuola anche attraversando il parco della rimembranza, passando davanti al severo monumento del 1925: non so se era una scelta voluta o una semplice coincidenza urbanistica, nella ricostruzione post sisma.
La porta della scuola è chiusa da qualche anno e gli aghi di queste grandi piante non vengono più calpestati.
Una targa accanto al monumento, collocata di recente, prudentemente invita a contestualizzare l'opera, ricordando che "il monumento è figlio del ventennio fascista e del tentativo di esaltare i sentimenti nazionalistici e lo spirito combattente". Verissimo, ma in fondo sono così tutti i monumenti ai caduti dell'Italia unita, anche quelli eretti prima del fascismo, con la loro retorica risorgimentale, improntata al dulce et decorum est pro patria mori, all'esaltazione del sacrificio e del sacro dovere.
Leggo la descrizione del monumento dal catalogo generale del Ministero della cultura, che lo definisce "allegoria del sacrificio del soldato per la Patria":
Monumento complesso costituito da un grande ed alto basamento in pietra su cui poggiano quattro blocchi. Sul lato anteriore del secondo è scolpita una corona di alloro al cui interno c'è una stella e sugli altri due lati contrapposti vi sono gli elenchi dei caduti della prima guerra mondiale. Sul prospetto anteriore del terzo blocco è incisa la dedica commemorativa. In alto una statua in bronzo raffigurante una figura maschile dalla possente muscolatura, coperta parzialmente da un mantello, che da terra si slancia ed alza il braccio sinistro sul quale è legato lo scudo. Lo spazio intorno al monumento è delimitato da una elaborata ringhiera in ferro. fonte
La stessa pagina avverte che nella mano del soldato c'era una piccola Vittoria alata oggi perduta.
NELLA GUERRA 1915-1918
MCMXXV
CADUTI IN COMBATTIMENTO E DISPERSI 4
SOLDATO |
DATA DI
NASCITA |
GRADO E
REPARTO |
DATA DI MORTE |
LUOGO DI
MORTE |
|
Annichiarico
Giuseppe
|
23-7-1899 |
Soldato
|
16-6-1918 |
Piave |
|
Custode
Giuseppe
|
19-2-1885 |
Caporale
|
6-3-1916 |
ignoto |
|
Custode Vito
|
28-2-1895 |
Caporale
|
3-7-1915 |
Carso |
|
Del Vecchio
Nicola Maria
|
8-12-1886 |
141° Fanteria |
3-6-1916
|
Monte Cengio |
|
SOLDATO |
DATA DI
NASCITA |
GRADO E
REPARTO |
DATA DI MORTE |
LUOGO DI
MORTE |
Custode
Francesco
|
30-5-1892 |
214° Fanteria |
19-6-1917 |
Campo |
Custode
Giuseppe
|
23-4-1884 |
Caporale
|
5-7-1918 |
Thiene |
Custode Vito
|
13-10-1898 |
58° Fanteria |
1-10-1917 |
Campo |
Del Vecchio Giovanni di Antonio |
6-3-1885 |
Esercito americano |
12-9-1918 |
Francia |
Di Ruggiero Giuseppe di Vito |
29-10-1895 |
131° Fanteria |
4-8-1916 |
Carso |
Rosania
Francesco
|
7-11-1885 |
231° Fanteria |
13-8-1916 |
48 Sezione di Sanità |
MORTO PER AFFONDAMENTO DI NAVE 1
SOLDATO |
DATA DI
NASCITA |
GRADO E
REPARTO |
DATA DI MORTE |
LUOGO DI
MORTE |
Custode Francesco di Giuseppe * |
11-10-1891 |
2° Reggimento
speciale d’istruzione |
1-5-1918 |
? |
MORTI DI MALATTIA 8
SOLDATO |
DATA DI
NASCITA |
GRADO E
REPARTO |
DATA DI MORTE |
LUOGO DI
MORTE |
Ciaglia
Pasquale
|
4-3-1890 |
Caporale
|
15-10-1918
|
Albania |
Custode
Francesco
|
26-9-1895 |
87° Fanteria |
18-1-1919 |
Napoli |
Del Tufo
Pasquale
|
6-6-1900 |
13° Fanteria |
9-7-1918 |
Aquila |
Di Ruggiero Angelo Maria di Vincenzo * |
6-12-1889 |
32° Fanteria |
20-12-1918 |
21 Sezione di Sanità |
Di Ruggiero
Attilio
|
7-5-1895 |
81° Fanteria |
24-9-1919 |
Roma |
Iannuzzelli
Giuseppe
|
19-2-1885 |
10° Compagnia di Sanità |
9-11-1918 |
Ospedaletto da Campo n. 109 |
Pomarico
Raffaele
|
21-12-1892 |
1° Granatieri |
1-6-1917 |
Lodi |
Sasso Gerardo
|
18-6-1900 |
18° Fanteria |
6-5-1918 |
Santa Maria Capua Vetere |
Vittime del terremoto del 1980: 86.