13 agosto 2024

I CENTO ANNI DEL MONUMENTO AI CADUTI DI LAVIANO -Un secolo di memoria

16 agosto 1924
Inaugurazione del monumento ai caduti di Laviano (SA)

Quello di Laviano è uno dei primi monumenti ai caduti eretto dopo la Grande Guerra nella Valle del Sele, ai confini tra le province di Salerno e di Avellino.

Si inserisce nel vasto programma di istituzionalizzazione della memoria dei caduti, che prevede la creazione di parchi e viali della rimembranza e -appunto- monumenti.

All'Archivio di Stato di Salerno è conservata la lettera con la quale il sindaco Foselli invita il prefetto alla cerimonia di inaugurazione del monumento ai caduti, prevista il 16 agosto 1924.

In basso a sinistra c'è una nota scritta a mano, dalla quale sembra emergere che non è probabile che il prefetto (S.E.?) si rechi a Laviano. Probabilmente l'invito viene girato al sottoprefetto di Campagna.

Il monumento ha una base in pietra grigia da cui si innalza un tronco di piramide sormontato da un pilastro in marmo bianco con fregio; termina con una statua in bronzo realizzata dallo scultore perugino Torquato Tamagnini, inviata a Laviano nell'ottobre del 1923.

Tamagnini  è autore di statue per altri monumenti in zona e nella provincia di Salerno: Acerno, Colliano, Salvitelle, Sala Consilina, Sant'Arsenio, Siano. 

Ecco come appariva Piazza Umberto I in quel periodo:


Negli anni successivi il monumento è stato collocato in un altro punto della piazza, dove lo vediamo in questa significativa foto che risale all'indomani del terremoto del 23 novembre 1980, muto testimone di un dramma di cui Laviano è uno dei luoghi simbolo:

fonte: pagina Facebook della Pro Loco "Gens Lavia"

Durante la ricostruzione il monumento è tornato nella collocazione originaria. 

Particolarmente significativa questa epigrafe, che reca un'integrazione risalente alla Seconda guerra mondiale:

foto di Anna Borriello

Dalla/ gleba oscura/ alle/ trincee fiammeggianti/ con/ uno stesso umile travaglio/ mossero e caddero/ i figli di questa terra/ il sangue loro/ alimentò/ il nuovo destino d'Italia/ lo spirito ritorna/ all'ombra solitaria/ dei monti nativi/ insegnando/ che la patria è immortale/ MCMXV-MCMXVIII/ MCMXL-MCMXLV

Nella lettera del sindaco si annunciava la presenza del sottosegretario al Ministero delle colonie, l'onorevole Cantalupo; nato a Napoli, Roberto Cantalupo avrà una carriera politica e poi diplomatica di tutto rispetto.

Roberto Cantalupo; fonte: Wikipedia

Di orientamento nazionalista, nel 1923 aderisce al Partito Nazionale Fascista e viene eletto deputato proprio nel 1924, nel cosiddetto Listone. Al momento dell'invito a Laviano, egli è sottosegretario al ministero delle colonie da un mese: il rimpasto di governo fatto da Mussolini dopo la crisi seguita al rapimento di Giacomo Matteotti. Terrà l'incarico fino al novembre 1926. Intrapresa la carriera diplomatica, diventa ambasciatore in Brasile e poi nella Spagna della guerra civile, anche se solo per pochi mesi (non ha una buona opinione di Franco). Nel dopoguerra, collabora con il settimanale Candido (di Giovannino Guareschi, figura della quale ci siamo occupati spesso nel nostro blog: internato militare in Germania). Tornerà in politica e sarà deputato per quattro legislature, prima con il Partito monarchico e poi con il Partito liberale. fonte

Ai caduti lavianesi nella Grande Guerra dedicheremo un post in occasione del giorno del centesimo anniversario del monumento che ne tramanda la memoria.

Fonti

Archivio di Stato di Salerno, Prefettura -Gabinetto, b.387

Luigi Avino- Salvatore Cicenia, La memoria degli assenti -Monumenti ai caduti nel Salernitano nella Grande Guerra, DEA Edizioni

Catalogo generale dei beni culturali, Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Avellino e Salerno

Approfondimento

Il nostro blog sta approfondendo il contesto storico, culturale e politico nel quale sono sorti i monumenti ai caduti, i parchi e i viali della rimembranza dopo la Grande Guerra.

Ecco alcuni post sull'argomento:

 👉La gittata del dolore: le "cerchie del lutto" della guerra

 👉L'elaborazione del lutto nel dopoguerra italiano


🙏Un particolare ringraziamento a Gualtiero Esposito,  presidente della Pro Loco "Gens Lavia" e autore della foto scattata all'indomani del terremoto. 

G.V.