Nel suo centesimo compleanno, torna a splendere il monumento ai caduti di Valva.
Eretto nel 1924 per iniziativa degli ex combattenti, riuniti in un Comitato Pro Monumento, e dei valvesi emigrati a Newark, nel New Jersey, il monumento sorse su un terreno che il marchese Francesco d'Ayala-Valva aveva donato al comune nel 1922.
Il circolo valvese di Newark organizzò una serata di beneficienza per raccogliere i fondi da inviare a Valva per "l'erigendo monumento".
A quella serata stiamo dedicando il documentario Di radici e di sangue.
Nei giorni scorsi è stato fatto un intervento di pulitura della statua in marmo -un fante con fucile- e delle epigrafi con i nomi dei caduti e con il ricordo delle "cospicue offerte" della Casa marchesale.
Ecco alcune immagini significative:
Visione frontale: prima e dopo |
fonte: Catalogo Beni Culturali |
Dopo l'intervento di pulitura |
Nei giorni scorsi nel monumento si è svolta la cerimonia del 4 Novembre, alla presenza dei cittadini e degli studenti del plesso di Valva dell'Istituto Comprensivo "Pascoli".
Ecco un breve passo del discorso del sindaco, Giuseppe Vuocolo:
Questo monumento è anche un simbolo di unità tra chi è rimasto e chi è emigrato. Un legame rinsaldato grazie alla memoria comune dei caduti in guerra. Erano distanti migliaia di chilometri, eppure i nostri concittadini non dimenticarono mai la loro terra d'origine, l'amata Valva. Oggi come allora, la loro memoria ci ricorda il valore della comunità.
Riteniamo particolarmente suggestiva questa foto.
Mentre i giovani membri del coro dell'istituto "Pascoli" -diretti dalla prof.ssa Serena La Barbera- eseguono il loro repertorio, ad ascoltarli ci sono le due figlie di un soldato morto per le conseguenze della guerra e un nipote di un soldato disperso in Russia:
Da destra, le signore Michelina e Angela Falcone, figlie di Michele; il signor Silvio Annunciata, nipote di Prospero |