All'indomani dell'8 settembre, la Divisione Acqui di stanza nell'isola di Cefalonia è chiamata a una scelta drammatica.
Arrivano infatti ordini contraddittori: il comandante dell'XI Armata emana l'ordine di resa ai tedeschi in tutta la Grecia, ma il comandante della Divisione, Gandin, prende tempo; solo il 13 settembre arriva dal Comando Supremo italiano l'ordine di resistere alle forze tedesche, che devono essere considerate nemiche.
Con l'ultimatum tedesco accade qualcosa di inedito: una consultazione fra le truppe italiane; ai soldati viene chiesto se consegnare le armi o combattere contro i tedeschi, quasi tutti decidono di combattere.
Il 15 settembre inizia la battaglia.
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Le truppe tedesche, grazie ai rinforzi giunti dall'entroterra e soprattutto grazie all'appoggio aereo, hanno la meglio sui soldati italiani dopo circa una settimana di combattimenti.
Gli italiani si arrendono il 22 settembre, ma questo non ferma il massacro; il 24, le salme degli ufficiali trucidati nella "Casetta rossa" vengono gettate in mare, i corpi dei soldati bruciati.
"Ecco la divisione Acqui che sale in cielo", dicono ancora oggi nella vicina isola di Itaca quando vedono nuvole nere all'orizzonte, alludendo a quelle tragiche fiamme.
Nei tre giorni seguenti, i massacri si ripetono a Corfù, dove i tedeschi sono sbarcati il 24 settembre.
La tragedia della Divisione Acqui non finisce a Cefalonia.
Tre navi che trasportano i prigionieri vengono affondate, causando oltre mille morti. Circa seimila sopravvissuti iniziano un viaggio di oltre un mese verso i campi di prigionia nell'Europa dell'Est.
I valvesi sul fronte greco
A Cefalonia risulta disperso Alfonso Feniello, a Corfù Giuseppe Macchia (classe 1911). Un altro valvese, Enrico Fusella, risulta disperso a Rodi.
Due valvesi sono caduti in Grecia nell'estate del 1943: Giuseppe Macchia (classe 1921) e Michele Macchia.
Amodio Cuozzo e Settimo Fasano sono stati fatti prigionieri in altre due isole: Rodi e Coo.
Altri due valvesi sono stati fatti prigionieri sul "fronte greco", ma ancora non siamo in grado di indicare con precisione il luogo; sono Cosimo Feniello e Angelantonio Marciello.
Per approfondire
Un breve video di Rai Cultura:
Una sintesi dei fatti, con foto significative:
https://museonazionaleresistenza.it/story/il-massacro-della-divisione-acqui/
Un articolo del Corriere, che presenta uno studio di Elena Aga Rossi, edito da il Mulino:
Un articolo di Giorgio Rochat:
http://www.isrecbg.it/web/wp-content/uploads/2014/03/65-Cefalonia_Rochat1.pdf
L'elenco dei caduti della Divisione Acqui:
http://www.associazioneacqui.it/it/pagine/reduci-m-patria.html
G.V.