19 marzo 2022

RAFFAELE, CHE NON E' MAI TORNATO DALLA RUSSIA

A maggio non compirà cento anni, perché quando ancora non ne aveva ventuno è risultato disperso in Russia, durante la ritirata.

Raffaele Cuozzo, di Michele e Spiotta Maria Michela, è nato a Valva il 13 maggio 1922.

Il 9 maggio 1941, insieme a molti suoi concittadini, viene dichiarato abile e arruolato; nel gennaio del 1942 è chiamato alle armi. 


Al comune di Valva risulta disperso in Russia il 23 gennaio 1943, mentre nella banca dati del Ministero della Difesa la data è il 31 gennaio, in una località ignota. Anche il documentato sito dell'Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia riporta la data del 31 gennaio.

Entrambe le date, comunque, rientrano nel periodo della ritirata dell'armata italiana.

La campagna di Russia

Nell'estate del 1941 il corpo di spedizione italiano in Russia parte per il fronte; è impiegato in territorio ucraino.

Nella primavera del 1942 arriva in Russia l'Ottava Armata, chiamata ARMIR (Armata Italiana in Russia).

Raffaele Cuozzo che fa parte del 156.mo Battaglione Mitraglieri; la sua compagnia è distaccata a Cervignano, in provincia di Udine, come dimostra questa cartolina da lui inviata alla famiglia.

Dal timbro postale vediamo che nel giugno 1942 Raffaele è ancora in Italia. 

Alle truppe italiane in Russia viene affidata la difesa del fronte sul Don. 

La ritirata 

La controffensiva russa inizia nell'agosto 1942.

Pochi giorni prima del Natale del 1942 viene dato alle truppe italiane l'ordine di ripiegare: inizia così la drammatica ritirata dell'Amir. 

A metà gennaio 1943, sul Don avviene lo sfondamento decisivo da parte delle truppe russe: il Corpo d'Armata alpino e la Divisione Vicenza si sfasciano; sono costretti ad attendere nelle loro posizioni perché l'ordine di ripiegamento, che deve giungere dal comando tedesco, non arriva. 

Nei durissimi scontri di Varvàrovka, il 156.mo Battaglione Mitraglieri subisce perdite molto gravi, insieme al 156.mo Battaglione Misto Genio e al 278.mo Reggimento Fanteria della Divisione (quasi completamente annientato). 

Il 26 gennaio, in piena ritirata, avviene la sanguinosa battaglia di Nikolajewka: muoiono dai quattro ai seimila soldati. 

La rotta si conclude il 31 gennaio, quando la Divisione Tridentina raggiunge i primi avamposti tedeschi a Sebekino. 

Le cifre ufficiali delle perdite durante la battaglia sul Don e la ritirata parlano di quasi 85 mila militari indicati come "dispersi", oltre a 30 mila feriti e congelati che riuscirono a rientrare. 

Dei dispersi, solo diecimila faranno ritorno in Italia dopo la guerra. 

Ritirata, fonte

Nei prossimi post torneremo sulla Campagna di Russia, che ha visto un altro valvese disperso, Prospero Annunciata, e alcuni reduci. 

Anche nei comuni della Valle del Sele ci sono stati diversi dispersi in Russia. Ad esempio, Carmine Vernino di Colliano Rufolo Gerardo di Oliveto Citra erano nello stesso reparto di Raffaele e risultano dispersi lo stesso giorno.

Approfondimenti

Orrore bianco -La campagna di Russia 1942-1943, documentario di Agostino Pozzi, prodotto da Rai Storia

Una puntata di Passato e presente dedicata alla ritirata di Russia

Ritorno sul Don: la campagna di Russia raccontata dai reduci, articolo di Focus.it https://www.focus.it/cultura/storia/ritorno-sul-don-la-campagna-di-russia-raccontata-dai-reduci


Un sentito ringraziamento alla nipote Norma Caldarone, che ha fornito materiale prezioso.

G.V.