Le ricorda ancora, in fila nei loro scialli contadini.
Mentre ascolto questo racconto, mi sembra di vederle: donne della mia terra, madri e mogli di soldati che non danno notizie da tempo.
Ho il piacere di parlare con l'avvocato Michele Gaudiosi, figlio della signora Fernanda, come tutti a Valva ancora chiamano colei che è stata la maestra del paese per oltre trent'anni.
Non ho mai conosciuto la "maestra dei valvesi", ma fin da piccolo ne sento parlare; è una figura familiare, perché torna spesso nei racconti e negli aneddoti, che la memoria ha fissato perché quello che accade da piccoli è davvero importante e merita di restare.
Fine anni Trenta-inizio anni Quaranta: la signora Fernanda in classe; fonte |
Mentre ascolto suo figlio che ne parla, per una volta mi sembra di vederla uscire dall'aula e allontanarsi dal dettato e dalla lettura, per avvicinarsi alla preoccupazione di altre donne e madri come lei.
Era corrispondente della Croce Rossa Internazionale e scriveva per chiedere notizie sui feriti e prigionieri valvesi. Aveva fatto in tempo a essere la maestra almeno dei soldati più giovani, ora le donne andavano da lei per avere notizie sui loro uomini. "Quando purtroppo arrivava una brutta notizia, mia madre andava a casa della famiglia del soldato a comunicarla", aggiunge l'avvocato Gaudiosi.
1933, davanti a Palazzo Gaudiosi un gruppo di studenti di Valva con la divisa del corpo di appartenenza; la maestra Fernanda ha in braccio il figlio Michele; fonte |
Raccogliendo racconti sul periodo di guerra avevo già incontrato la signora Fernanda nei vicoli di Valva, mentre accompagnava i suoi scolari a fare visita alla madre di un soldato caduto in guerra. Me ne ha parlato la signora Marietta Marciello, nel post La divisa del sabato e gli ordigni bellici: la guerra della piccola Marietta.
So chi era la donna che piangeva il figlio, dovrei solo controllare nei miei appunti la data di morte del giovane soldato, che mi pare sia avvenuta in Croazia. In fondo, però, penso che non sia davvero importante essere precisi in questo momento: mi viene da immaginare la maestra del piccolo paese che va a consolare una madre che ha perso un figlio in guerra e penso a quella madre come a una sorta di figura simbolo della maternità offesa dalla violenza della guerra, a una donna che rappresenta tutte le madri che non hanno più abbracciato un figlio soldato.
Ora i racconti del passato mi consegnano l'immagine della maestra, elegante con i suoi capelli a crocchia, che entra nelle case dei contadini per portare notizie dagli ospedali da campo e dai campi di prigionia, per leggere loro un telegramma come questo:
Segretaria del Fascio femminile, la signora Fernanda era sposata con don Balduccio (Publio Garibaldi, all'anagrafe); anche se era stato podestà per un periodo, il marito era un liberale che nutriva una notevole diffidenza verso il fascismo, tanto da rischiare caro in tempo di guerra, ascoltando Radio Londra.
In questo post abbiamo concentrato l'attenzione sulla figura della maestra Fernanda Superchi Gaudiosi. Torneremo sui racconti del figlio Michele: Valva durante il fascismo, il settembre 1943 e i rapporti con i tedeschi, l'arrivo degli americani, l'arrivo delle truppe marocchine inquadrate nell'esercito francese.