04 ottobre 2023

PROGETTI DI UN MATRIMONIO CHE LA GUERRA IMPEDIRA'

Forse sogna di portare la sua fidanzata sul ponte di Brooklyn, inaugurato da appena trent'anni.

Ponte di Brooklyn nel 1909; fonte

La fidanzata però vive a Valva e non è semplice fare quello che ha fatto zio Michele dieci anni fa: tornare in Italia, sposarsi, ripartire per l'America con la moglie.

Francesco Torsiello è un giovane pratico: pagare tre biglietti della nave è una spesa che non può ancora permettersi; in fondo, è qui in America da poco.

Sente dire che da Valva sta partendo per gli Stati Uniti il fratello della sua fidanzata e allora Francesco ha un'idea; pensa di comunicarla al padre: prende carta e penna e scrive.

Questa è la sua lettera.

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Innanzitutto, la carta è intestata della Municipal Court of the City of New York-Borough of Brooklyn, Third District [tribunale municipale]. 
E' verosimile che Francesco utilizzi della carta di cui è venuto in possesso; non sembrano plausibili altre interpretazioni.

La città di New York è suddivisa in cinque distretti (Manhattan, Brooklyn, Queens, Bronx e Staten Island), ciascuno dei quali ha il proprio governo locale.

Non sappiamo di preciso dove sia stata scritta la lettera: Francesco potrebbe infatti vivere ancora con lo zio Michele; quando partirà per la Francia indicherà come indirizzo 57 Lee St Brooklyn, mentre lo zio risulterà essere residente a Jersey City (a circa un'ora di distanza, con i tempi di percorrenza odierni).

Proponiamo una trascrizione della lettera, confidando nella collaborazione dei lettori per risolvere i dubbi di interpretazione, dal momento che non tutte le parole sono di facile comprensione.

Cari genitori con molto piacere rispondo alla vostra 
lettera e molto mi sono consolato che godete una flo-
rida salute con tutti di famiglia come lo stesso vi posso 
dire anche di me che me la passo molto bene. 
Cari 
genitori voi vi credete che io non voglio venire più da 
voi, invece avete male capito perché io avevo
piacere di sposare e appena che ho sentito che suo 
fratello veniva in America ho fatto sapere se la
portava con lui e io la sposavo, se no così a me mi
costa molta moneta per fare solo a ....tre viaggi
per sposare, poi quando ritorno in America non....
da fare la casa e mi costa altra moneta
io ho fatto il conto che al massimo ci vuole 300
scudi, e dove la vado a prendere io non tengo mica 
la banca [?]...che se l'avevo vi mandavo la mia parte
per il nostro debito della casa, non faceva tanto
espressione [?] perciò il soldato è stata una scusa
se mi volete bene glielo fate capire voi tanto alla
mia sposa quanto a suo fratello, che se la vuole portare
io ci mando subito  il Barche e non mi farò nessuno
debito
non mi resta ... saluti al cognato
come anche alla mia sposa, saluti a fratello
e sorella a voi lo stesso e mi dico vostro
caro figlio Francesco Torsiello

 Alcune osservazioni

Trecento scudi: Francesco utilizza un vecchio termine per indicare la moneta; è un indizio molto interessante, perché la circolazione monetaria degli scudi è attestata fino all'inizio della Grande Guerra, anche se dal 1879 la coniazione degli scudi in Italia era cessata. 
Il termine può anche indicare la moneta di 5 lire in argento: in questo caso, dunque, Francesco ipotizzerebbe una spesa di 1500 lire.

Barche potrebbe essere un termine colloquiale utilizzato per riferirsi ai soldi per il viaggio.


Abbiamo già raccontato come si conclude la storia: Francesco si arruolerà nell'esercito americano, prenderà parte alla Grande Guerra e morirà in Francia, dove riposa.

Un cordiale ringraziamento al signor Mario Cuozzo.



G.V.