Il 23 novembre 1980 un violento terremoto ha colpito una vasta area della Campania e della Basilicata, in particolare le province di Avellino, Salerno e Potenza.
Valva, Corso Vittorio Veneto ripreso dal Monumento ai Caduti, foto di Vito Falcone; fonte |
Circa tremila vittime, centinaia di miliaia gli sfollati; paesi sbriciolati, da ricostruire in un'ottica di rispetto per il passato e di nuove esigenze di sviluppo: la sfida, non sempre ma in gran parte persa, della ricostruzione. E storie, tante storie.
Il blog "la ràdica" ha già raccontato una storia che intreccia terremoto e guerra, ricostruendo la vicenda della signora Maria D'Amato, morta a Castelnuovo di Conza inseme a suo marito Vincenzo Spatola e al suocero Serafino.
Maria, valvese, era una cugina del soldato italo-americano Henry Porcelli, che dopo lo sbarco di Salerno è venuto a Valva a conoscere la nonna.
Ecco il post dedicato alla sua vicenda: 👉Storie come strade
Tra le vittime del terremoto c'è un soldato della Prima guerra mondiale, prigioniero a Mauthausen: Michele Del Monte, classe 1894. Racconteremo la sua storia in un prossimo post.
Una vittima del terremoto, anche se indiretta, è un centenario di Valva, definito "il nonno del terremoto" in un articolo del Mattino del 2 dicembre 1980.
Ecco il post che Gozlinus ha dedicato all'intervista.
Antonio Strollo, classe 1980, era ricoverato in ospedale, dove si sarebbe spento il 18 dicembre. Il signor Antonio è stato emigrante negli Stati Uniti, poi è tornato a Valva e ha combattuto la Grande guerra. Racconteremo anche la sua storia.
G.V.