L’inizio del nuovo anno ci dà l’occasione di riproporvi i dieci post più letti del 2023 sul nostro blog “la ràdica”.
Michele muore nell’agosto 1915, in una località resa poi celebre dai versi belli e struggenti di Giuseppe Ungaretti: Bosco Cappuccio. Questo spiega il titolo un po’ particolare: In un declivio di velluto verde, un eroe silenzioso.
Eroe è un termine che viene utilizzato nella lettera con cui il capitano Iovene dà la notizia della morte al padre di Michele Spiotta: Condoglianze, signor Spiotta, suo figlio morì da eroe.
Silenzioso è stata una nostra aggiunto, perché dava l’idea di un soldato che con semplicità, con umiltà si è dedicato al compito che gli era stato affidato, quello di portaferiti.
Tra i post più letti troviamo quello che riporta
l’intervista fatta alla signora Maria Marciello (zia Marietta): Tu sai la storia e io i fatti- La guerra vissuta a Valva nei ricordi di una testimone.
Questo è uno dei post dedicati al settembre 1943, un
periodo particolare e certamente indimenticabile nella storia di Valva perché
per qualche settimana americani e tedeschi si sono fronteggiati proprio qui e i
cittadini valvesi si sono rifugiati in montagna e nelle grotte, a partire dalla
più celebre, quella di San Michele.
I racconti dei testimoni che sono ancora tra di noi sono
molto significativi per ricostruire questa pagina drammatica della nostra
storia.
In occasione dell’ottantesimo anniversario di quegli
eventi, il nostro blog ha dedicato alcuni post ai ricordi dei valvesi e sta
ultimando la creazione di un ebook dal titolo All'ombra delle tue ali.
foto di Valentino Cuozzo |
Poi abbiamo il post Giuseppe, dalla Russia al Lager.
E’ la storia di Giuseppe Falcone, che è stato soldato in
Russia, è sopravvissuto alla drammatica ritirata e poi, nel settembre 1943, è
stato fatto prigioniero dei tedeschi e deportato in Germania.
Negli Archivi Arolsen abbiamo trovato un documento che
riporta il nome della località tedesca nella quale Giuseppe ha lavorato dall’11
novembre 1944 al 20 aprile 1945, data nella quale verosimilmente è stato
liberato.
Giuseppe è deceduto a Valva nel 1952.
In questo nostro percorso di rilettura, incontriamo una
vicenda particolare ed emblematica: due fratelli che combattono la Prima guerra
mondiale in due eserciti differenti. Sono i fratelli Michele e Amedeo Catino, il post si intitola Due fratelli alla Grande Guerra in due eserciti differenti.
Michele combatte la guerra con la divisa del regio esercito
italiano e cade sul Carso il 29 giugno 1916; riposa al Sacrario Militare di
Redipuglia.
Amedeo, emigrato negli Stati Uniti nel 1906, si arruola
nell’esercito americano e il 31 agosto 1918 si imbarca per la Francia, dove
combatte a Verdun. Una nipote ricorda che i gas respirati in guerra gli avevano
provocato problemi di salute e in effetti in alcuni documenti Amedeo Catino
risulta wounded in action: espressione utilizzata per i soldati feriti
in combattimento.
Alla fine della guerra, Amedeo rientra negli Stati Uniti,
dove eserciterà la professione di barbiere fino a quando tornerà in Italia.
Morirà a Valva nel 1971.
Molto letto è stato anche il post Sono di nuovo un uomo e non più un numero, uno dei post che il blog “la ràdica” ha dedicato al diario di
Giovanni Milanese, internato militare.
Questo post racconta i concitati avvenimenti
dell’aprile-maggio 1945, le settimane della liberazione del campo di
Wietzendorf, attraverso alcune pagine del diario di Milanese.
Particolarmente significative le osservazioni -lucidamente
critiche- del soldato valvese sul comportamento degli ex prigionieri e dei
soldati russi; quando pensa al futuro, Giovanni Milanese non sembra molto
ottimista.
Forse sarà anche naturale in un paese d’occupazione, specialmente quando questo paese è la Germania, ma sorpassare dei limiti di decenza, per me è assolutamente una cosa indegna. Bisogna rifare l’Italia, ma prima c’è da forgiare l’italiano nuovo
Penso con terrore all’Italia di domani. […] Io sono sicurissimo che molti non vorranno sottostare a quella che è una legge più che umana, divina: lavorare per mangiare…
Vittorio Valeri, Baracche di Wietzendorf |
Siamo molto legati a un post che riteniamo particolarmente
significativo per il nostro blog: Cose che vengono a galla: parlando di guerra con un uomo di cento anni.
È l’intervista all’ultimo reduce valvese della Seconda
guerra mondiale, pochi giorni prima del suo centesimo compleanno.
Intervistare il signor Giuseppe Feniello è stata
un’esperienza sicuramente per il nostro blog.
Nei mesi precedenti, nel novembre 2022, avevamo pubblicato un’altra intervista a cura della nipote Gerardina: I racconti dell'ultimo combattente.
Ci siamo occupati della vicenda di Giuseppe Feniello anche
con l’ebook dal titolo L’ultimo soldato, come piccolo regalo per i suoi cento
anni.
Caporetto è una battaglia complessa, chiaramente non riguarda un solo giorno e un solo luogo, "vasto uragano" è la definizione data dal famoso corrispondente del Corriere della Sera, Luigi Barzini. Carmine cade il 25 ottobre, non ha ancora venti anni.
In questa occasione, il soldato valvese Carmelo Alfano viene decorato con una medaglia d’argento al valor militare. Il soldato parteciperà anche alla battaglia del Solstizio, nel giugno 1918, nel corso della quale otterrà un’altra medaglia ma troverà la morte.
Carmelo Alfano è il fratello di quello che diventerà poi parroco di Valva, don Beppe Alfano.
Grazie a tutti coloro che hanno collaborato con noi in questo lavoro. Continuate a seguirci.
Vi auguriamo una buona rilettura di questi post, nella speranza di aver raccontato storie che meritavano di essere raccontate e che ancora possono essere di insegnamento per noi.