06 gennaio 2024

I POST PIU' LETTI DEL 2023

L’inizio del nuovo anno ci dà l’occasione di riproporvi i dieci post più letti del 2023 sul nostro blog “la ràdica”.



Partiamo con un post sulla Grande guerra: la storia del soldato Michele Spiotta; questo post presenta la lettera in cui la sua morte è stata annunciata alla famiglia.
Michele muore nell’agosto 1915, in una località resa poi celebre dai versi belli e struggenti di Giuseppe Ungaretti: Bosco Cappuccio. Questo spiega il titolo un po’ particolare: In un declivio di velluto verde, un eroe silenzioso.
Eroe è un termine che viene utilizzato nella lettera con cui il capitano Iovene dà la notizia della morte al padre di Michele Spiotta: Condoglianze, signor Spiotta, suo figlio morì da eroe.
Silenzioso è stata una nostra aggiunto, perché dava l’idea di un soldato che con semplicità, con umiltà si è dedicato al compito che gli  era stato affidato, quello di portaferiti.
Nel post è riportata anche una seconda lettera del capitano Iovene, in cui racconta che nel piccolo cimitero di Versa i commilitoni hanno messo una bella croce di cemento con un’epigrafe sulla sepoltura di Michele. Michele ora riposa nel sacrario militare di Redipuglia.

Tra i post più letti troviamo quello che riporta l’intervista fatta alla signora Maria Marciello (zia Marietta): Tu sai la storia e io i fatti- La guerra vissuta a Valva nei ricordi di una testimone.
Questo è uno dei post dedicati al settembre 1943, un periodo particolare e certamente indimenticabile nella storia di Valva perché per qualche settimana americani e tedeschi si sono fronteggiati proprio qui e i cittadini valvesi si sono rifugiati in montagna e nelle grotte, a partire dalla più celebre, quella di San Michele.
I racconti dei testimoni che sono ancora tra di noi sono molto significativi per ricostruire questa pagina drammatica della nostra storia.
In occasione dell’ottantesimo anniversario di quegli eventi, il nostro blog ha dedicato alcuni post ai ricordi dei valvesi e sta ultimando la creazione di un ebook dal titolo All'ombra delle tue ali.

foto di Valentino Cuozzo

Poi abbiamo il post Giuseppe, dalla Russia al Lager.
E’ la storia di Giuseppe Falcone, che è stato soldato in Russia, è sopravvissuto alla drammatica ritirata e poi, nel settembre 1943, è stato fatto prigioniero dei tedeschi e deportato in Germania.
Negli Archivi Arolsen abbiamo trovato un documento che riporta il nome della località tedesca nella quale Giuseppe ha lavorato dall’11 novembre 1944 al 20 aprile 1945, data nella quale verosimilmente è stato liberato.
Giuseppe è deceduto a Valva nel 1952.


In questo nostro percorso di rilettura, incontriamo una vicenda particolare ed emblematica: due fratelli che combattono la Prima guerra mondiale in due eserciti differenti. Sono i fratelli Michele e Amedeo Catino, il post si intitola Due fratelli alla Grande Guerra in due eserciti differenti.
Michele combatte la guerra con la divisa del regio esercito italiano e cade sul Carso il 29 giugno 1916; riposa al Sacrario Militare di Redipuglia.
Amedeo, emigrato negli Stati Uniti nel 1906, si arruola nell’esercito americano e il 31 agosto 1918 si imbarca per la Francia, dove combatte a Verdun. Una nipote ricorda che i gas respirati in guerra gli avevano provocato problemi di salute e in effetti in alcuni documenti Amedeo Catino risulta wounded in action: espressione utilizzata per i soldati feriti in combattimento.
Alla fine della guerra, Amedeo rientra negli Stati Uniti, dove eserciterà la professione di barbiere fino a quando tornerà in Italia. Morirà a Valva nel 1971.

Molto letto è stato anche il post Sono di nuovo un uomo e non più un numero, uno dei post che il blog “la ràdica” ha dedicato al diario di Giovanni Milanese, internato militare.
Questo post racconta i concitati avvenimenti dell’aprile-maggio 1945, le settimane della liberazione del campo di Wietzendorf, attraverso alcune pagine del diario di Milanese.
Particolarmente significative le osservazioni -lucidamente critiche- del soldato valvese sul comportamento degli ex prigionieri e dei soldati russi; quando pensa al futuro, Giovanni Milanese non sembra molto ottimista.

Forse sarà anche naturale in un paese d’occupazione, specialmente quando questo paese è la Germania, ma sorpassare dei limiti di decenza, per me è assolutamente una cosa indegna. Bisogna rifare l’Italia, ma prima c’è da forgiare l’italiano nuovo 

Penso con terrore all’Italia di domani. […] Io sono sicurissimo che molti non vorranno sottostare a quella che è una legge più che umana, divina: lavorare per mangiare…
Vittorio Valeri, Baracche di Wietzendorf

A metà della nostra classifica troviamo il primo di una serie di post dedicati a una storia che ci ha fatto compagnia nel 2023, la storia di un soldato americano di origini italiane (il papà era un valvese, Antonio Porcelli emigrato negli USA nel 1900). Dopo lo sbarco di Salerno questo giovane soldato è venuto a Valva a conoscere la nonna; a quell’incontro risalgono alcune foto che noi del blog abbiamo visto e a partire dalle quali abbiamo cercato di ricostruire il nome e la vicenda del soldato americano.  Abbiamo individuato il nome del soldato: Henry Porcelli; al nome si sono aggiunti altri elementi della sua vicenda.
Il post 1943: Dopo lo sbarco a Salerno un soldato americano visita la nonna a Valva è risultato il più visualizzato tra quelli dedicati all’argomento, ma quando lo abbiamo pubblicato ancora non conoscevamo il nome del soldato.  
Henry Porcelli è deceduto nel 2010, ultranovantenne.

Siamo molto legati a un post che riteniamo particolarmente significativo per il nostro blog: Cose che vengono a galla: parlando di guerra con un uomo di cento anni.
È l’intervista all’ultimo reduce valvese della Seconda guerra mondiale, pochi giorni prima del suo centesimo compleanno.
Intervistare il signor Giuseppe Feniello è stata un’esperienza sicuramente per il nostro blog.
Nei mesi precedenti, nel novembre 2022, avevamo pubblicato un’altra intervista a cura della nipote Gerardina: I racconti dell'ultimo combattente.
Ci siamo occupati della vicenda di Giuseppe Feniello anche con l’ebook dal titolo L’ultimo soldato, come piccolo regalo per i suoi cento anni.



Sul podio della nostra classifica troviamo due storie relative alla prima guerra mondiale. Carmine, caduto nel vasto uragano di Caporetto racconta la vicenda di Carmine Caldarone.
Caporetto è una battaglia complessa, chiaramente non riguarda un solo giorno e un solo luogo, "vasto uragano" è la definizione data dal famoso corrispondente del Corriere della Sera, Luigi Barzini. Carmine cade il 25 ottobre, non ha ancora venti anni.

Con la sconfitta di Caporetto l’esercito italiano viene messo in rotta e deve ripiegare sul Piave e sul Monte Grappa, abbandonando l’intero Friuli e buona parte del Veneto. La riscossa inizierà già nel novembre 1917, nella prima vittoria sul Piave dopo Caporetto, a Fagaré di Piave, oggi Fagaré della Battaglia in provincia di Treviso.
In questa occasione, il soldato valvese Carmelo Alfano viene decorato con una medaglia d’argento al valor militare. Il soldato parteciperà anche alla battaglia del Solstizio, nel giugno 1918, nel corso della quale otterrà un’altra medaglia ma troverà la morte.
La sua vicenda è raccontata nel secondo post più visualizzato del 2023, Due medaglie sul petto di Carmelo, caduto sul Piave.  
Carmelo Alfano è il fratello di quello che diventerà poi parroco di Valva, don Beppe Alfano.

Il post più visualizzato del nostro blog nel 2023 è risultato essere La signora che ricorda il partigiano di Valva: la storia di un incontro tra Luciana, la nipote del partigiano di Valva Michele Cecere, e la signora Caterina che abita a Pianfei in provincia di Cuneo e ancora ricorda il soldato valvese. La signora Caterina ricorda che Michele lavorava come calzolaio e si era rifugiato vicino casa sua, presso la famiglia AmbrosioDopo l’8 settembre 1943, Michele Cecere si sottrae alla cattura e viene ospitato da una famiglia borghese -come è scritto nei documenti- a Pianfei. Nel luglio 1944 ha preso parte alla lotta partigiana. Il nostro blog ha dedicato diversi post al signor Michele Cecere; abbiamo scoperto anche il giornale Rinascita d'Italia, rivista della sua brigata partigiana, chiaramente pubblicata clandestinamente (alcuni numeri sono stati stampati in un santuario di Mondovì). 


Questi dunque sono stati i dieci post più letti nel 2023. Ovviamente, post pubblicati più tardi -ad esempio in autunno-non hanno ancora raggiunto un numero di visualizzazioni sufficiente per entrare in questa nostra classifica, che si riferisce al periodo gennaio-dicembre.
Grazie a tutti coloro che hanno collaborato con noi in questo lavoro. Continuate a seguirci.
Vi auguriamo una buona rilettura di questi post, nella speranza di aver raccontato storie che meritavano di essere raccontate e che ancora possono essere di insegnamento per noi.
G.V.