18 settembre 2023

"CARO CUGINO, TUO FIGLIO E' MORTO IN FRANCIA PER LA LIBERAZIONE DEL MONDO"

Un soldato italiano emigrato negli Stati Uniti muore in Francia durante la Prima guerra mondiale. Un cugino di suo padre da Jersey City scrive alla famiglia del soldato, a Valva, per dare la triste notizia.

Il soldato si chiama Francesco Torsiello, suo padre Carmine, il cugino che vive in America Michele.


M. Torsiello N-59 Greene st
Jersey City  N.J.

Jersey City  N.J.
15 Gennaio 1919

Caro cugino Carmine
con le lagrime nei miei occhi vi voglio dare una trista notizia, che anche a me mi sembra come una spada che mi ha punto il cuore, quando io ho ricevuto
la notizia della morte del tuo figlio Francesco che il giorno 3 Dicembre ho trovato il suo nome nella lista dei soldati Americani morti in Francia in tempo di battaglia, l'ho saputo fra i giornali. Allora io subito scrissi una lettera al ministro della guerra americana, e allora con il loro tempo mi hanno risposto pochi giorni fa 

e mi ha assicurato che il giorno 13 Ottobre mentre che si trovava in campo di battaglia al fronte Francese è morto per la liberazione del  mondo.
Il giorno 23 Settembre
mi scrisse l'ultima sua lettera dicendo che si trovava in perfetta salute e dicendo che lui non aveva tempo di scrivermi che non stavano mai fermi ad un posto, dicendo che lui per arrivare [al]le frontiere fecero di cammino sopra un'automobile 180 miglia e fecero 8 migliaia a piedi di cammino, e questa fu l'ultima lettera ed io gli feci la risposta ma non ne ho avute più.
Poi caro cugino,
abbi coraggio e non lasciarti sopraffare dal dolore come dobbiamo rassegnarci ai voleri di Iddio, che

lui così ha voluto e noi non abbiamo che fare, io già ben so che ogni padre e madre ha un grande dispiacere nel perdere un giovane [di] figlio di quel modo, ma vi ritorno a replicare che ci vuole coraggio che non abbiamo che fare, non solo lui che ha fatto questa strada ma sono stati migliaia sopra migliaia morti per salvare il mondo.
Non mi prolungo io con il mio dolorato cuore insieme con la mia famiglia salutiamo a te con tua moglie e famiglia e sotto mi firmo tuo affezionatissimo cugino 
Michele Torsiello

Poi caro cugino
          Quando il tuo figlio partì per soldato mi lascio un po' di moneta che io ti ho già spedtito la somma di L. 175.
Poi lui è stato assicurato dal governo e se io ho qualche cosa subito te la spedisco.
Poi nella risposta di questa lettera vi prego di farmi sapere se il tuo figlio ti aveva scritto qualche lettera o no.
Non altro di nuovo ti saluto e sono tuo cugino
Michele Torsiello
Pronta Risposta 


In una lettera caratterizzata da affetto, sollecitudine verso una famiglia così duramente provata e da una certa sobrietà nell'esternare i propri sentimenti, troviamo un elemento figlio della retorica patriottica del tempo: la visione -ripetuta due volte- della guerra come "liberazione del mondo".
Forse lo zio Michele, che sta per diventare cittadino americano, è influenzato dalle parole che il Presidente degli Stati Uniti rivolge in questi mesi alle famiglie dei caduti in guerra:
Egli ha combattuto con coraggio sul fronte, sacrificando tutto per la causa di una nazione libera e di un mondo migliore.


Abbiamo già raccontato la storia di Francesco Torsiello, soldato valvese morto in Francia combattendo con la divisa dell'esercito statunitense: si veda il post Francesco e Carmine, due valvesi morti in Francia con la divisa americanaFrancesco e Carmine, morti in Francia con la divisa americana.
Questa lettera conferma la data di morte: il 13 ottobre 1918.
Francesco risulta infatti "killed in action" (morto in combattimento) a Romagne-sous-Montfaucon.
Al suo arrivo negli Stati Uniti Francesco aveva dichiarato di recarsi  dallo zio Michele. Non poteva immaginare che il nome di suo zio avrebbe siglato la lettera con l'annuncio della sua morte in guerra, con una divisa diversa da quella dei suoi coetanei valvesi. 

G.V.