15 settembre 2023

IL SOLDATO GENTILE

"My grandpa Strollo was a kind man! He always talked about Valva and his family there", mi dice la nipote dagli Stati Uniti.

Il nonno si chiamava Alfonso Strollo e lei lo ricorda come un uomo gentile che parlava sempre di Valva e della sua famiglia rimasta in Italia.

Alfonso è uno degli emigrati italiani che combattono la Grande guerra con l'esercito americano. Nella guerra essi vedono la possibilità di un'integrazione più rapida nel nuovo Paese che li ha accolti.

Panorama di Valva negli Anni Dieci del Novecento; fonte: Gozlinus

Alfonso è partito da Valva senza vedere i lavori di ristrutturazione del Castello d'Ayala. In questa foto, tratta da una cartolina, la cosiddetta Torre normanna sul fianco della facciata principale non è ancora visibile.

Suo figlio Michael Joseph, nato negli Stati Uniti e dunque cittadino statunitense, morirà in Tunisia nel dicembre 1942, durante la Seconda guerra mondiale.

Uno Strollo valvese che combatte in Europa con la divisa americana nella Grande guerra, suo figlio tra i caduti americani in Africa, nella prima -difficile- fase della guerra contro le potenze dell'Asse; in Africa, dove molti italiani -anche valvesi- combattevano sul fronte opposto e venivano fatti prigionieri in quei mesi. La storia sa essere crudele.

L'operaio ferroviario

Alfonso nasce a Valva il 2 febbraio 1894, da Michele Strollo [1860-?] e Maria Caprio [1873-1953].

Appena diciottenne, giunge negli Stati Uniti a bordo del Principe di Piemonte l'8 giugno 1912; dichiara di recarsi dallo zio Antonio.

Ecco come si presentava Valva quando Alfonso l'ha lasciata: 

Cartolina di Valva del 1914; fonte: Gozlinus

Il 1 luglio 1917 sposa Antonietta Feniello (grafia incerta: nell'atto di matrimonio leggiamo Antonetta Fenillo, sulla lapide Antoinette), nata a Retsof (New York) nel maggio 1900.

Alfonso dichiara di essere un railood laborer (operaio ferroviario), la moglie una box maker (fabbricante di scatole).  

I genitori di Antonietta sono i valvesi Raffaele Feniello [1868-1956] e Anna Marcello [1867-1933]; si sono sposati a Valva nel 1892 e sono emigrati nel 1899; al censimento del 1900 la donna dichiara di avere due figli in vita e uno deceduto; negli anni successivi avrà altre figlie, tutte sposate con valvesi o figli di valvesi: Maria, Antonietta (di pochi mesi più giovane), Jennie e  Genevieve (Giacomina). 
Prossimamente ci occuperemo dei mariti di Jennie Mary e di Genevieve. Antonio Feniello (marito di Jenny Mary), nato a Valva nel 1887, meccanico, ha combattuto la Prima guerra mondiale nell'esercito americano; Robert Charles Feniello (marito di Genevieve), nato negli USA nel 1908, ha combattuto la Seconda guerra mondiale.

Alfonso in guerra

La guerra di Alfonso dura poco: dal 22 novembre 1917 al 22 gennaio 1918; è stato sicuramente ferito, ma i documenti non sono esaustivi in proposito.

Appartiene al 307° Reggimento di Fanteria.

Il reggimento viene costituito nell'agosto 1917. Nel maggio 1918 viene assegnato alla 42.ma Divisione britannica in Francia per l'addestramento al combattimento. Successivamente, partecipa alle campagne di Oise-Aisne, Meuse-Argonne, Champagne e Lorena. Viene congedato nel maggio 1919. fonte

Nell'aprile 1918 nasce a New York il figlio Michael Joseph Strollo, che morirà in Tunisia durante il secondo conflitto mondiale. Prossimamente racconteremo anche la sua storia.

Negli anni seguenti nascono gli altri figli: Mary, Ralph e Alfonso Jr.

Quando Alfonso muore, nell'agosto 1977, la richiesta di una lapide per i veterani -presentata dalla famiglia- viene accolta. Alfonso riposa nel St. Joseph Cemetery a Batavia.

La tomba di famiglia ha un'immagine di San Michele (il nome è scritto in italiano), patrono di Valva e nome del padre e del figlio di Alfonso:

fonte

Ecco un'immagine della Grotta di San Michele a Valva:

Foto di Valentino Cuozzo

La lingua, l'eredità, le radici

La famiglia Strollo, mi dice la signora Anita, ha sempre mantenuto un bel rapporto con l'Italia e con Valva; lei, ad esempio, ha imparato il dialetto valvese da suo padre Alfonso Jr.

"We are so proud of our heritage", mi dice. Siamo orgogliosi della nostra eredità, mi verrebbe da tradurre. 

Un assistente AI di OpenAI mi informa che heritage può indicare il patrimonio culturale, l'insieme di tradizioni, valori, usanze e conoscenze tramandate da una generazione all'altra; può includere l'eredità culturale, storica e familiare di una persona. 

Mi viene da tradurre: la ràdica, perché le radici sono importanti.  Sono certo che Anita sarà d'accordo con me, ma questo non mi va di spiegarlo all'intelligenza artificiale.


Un grande ringraziamento alla signora Anita Strollo, anche per l'amore che dimostra per il paese delle sue radici.

G.V.