La storia di questo nome inizia nel Settecento, ovviamente a quanto riusciamo a ricostruire dagli archivi.
Nel 1775 a Valva nasce Michele Torsiello, che avrà diversi figli: ci interessano in particolare due maschi, Francesco e Donato.
Francesco (1813) sposa Domenica Vuocolo nel 1845, l'anno dopo nasce Carmine Maria, che sarà il padre del soldato Francesco, morto in Francia combattendo con l'esercito americano.
Donato (1822) sposa Marianna Falcone nel 1858; i due avranno tre figli maschi: Carmine C. (non è chiaro il nome completo), Giuseppe Maria e Michele.
Michele nasce nel 1871. Fin da bambino è un pastore; suo nipote Peter ricorda che il nonno raccontava che quando aveva sette anni lui e suo fratello Carmine custodivano il gregge per proteggere le pecore dai lupi. "Era molto orgoglioso del fatto che i pastori avevano il permesso di marciare per primi alla messa di mezzanotte a Natale", aggiunge Peter. Una scena bellissima, che ha accompagnato la memoria dell'uomo per tutta la vita e che colpisce ancora oggi, a quasi centocinquanta anni di distanza, nella sua semplice solennità bucolica.
Michele parte per gli Stati Uniti nel 1890 e si stabilisce a Batavia. In alcuni documenti del 1892 e 1893 risulta di professione shoemaker, calzolaio; suo nipote Peter -esperto della storia di famiglia- non ricorda di aver sentito il nonno raccontare di essere stato un calzolaio; ci dice che in questo periodo iniziale il nonno lavorava nelle ferrovie.
Michele rientra a Valva per sposare Pasqualina Falcone, di dieci anni più giovane.
Il matrimonio viene celebrato il 31 gennaio 1904, una domenica.
Un calendario di quell'anno ammoniva, al giorno 31 gennaio: "Non agitare le acque". I due sposi però le acque le hanno attraversate: quelle dell'Oceano Atlantico.
Arrivano negli Stati Uniti il 13 aprile 1904 a bordo della nave Sicilian Prince.
Nel censimento del 1915 la coppia ha tre figli. Michele ora risulta di professione droghiere; in realtà, è più probabile che questo sia l'occupazione di Pasqualina, perché Peter ci dice che il nonno lavorava nella fabbrica di Colgate.
Nello stesso censimento Michele dichiara di saper parlare inglese ma di non saper leggere e scrivere; verosimilmente questa informazione si riferisce alla lingua inglese, perché Michele scrive bene in italiano: grafia chiara, pochi errori ortografici dovuti più che altro all'influenza del dialetto; lo dimostra nella commovente lettera che invia a Valva a suo cugino Carmine, nel 1919, per annunciargli la morte in guerra del figlio Francesco.
Ecco la prima facciata della lettera, che abbiamo pubblicato -con trascrizione- nel post Caro cugino, tuo figlio è morto per la liberazione del mondo:
Dalla lettera capiamo che la famiglia di è stabilita a Jersey City.
Negli anni successivi Michele e Pasqualina avranno altri tre figli.
Il più giovane, Joseph Peter, si arruola nel 1942; di professione cassiere in un supermercato, in un documento risulta "Branch Immaterial-Warrant Officers": un'espressione che indica che l'esercito americano non sta assegnando la recluta a uno specifico reparto.
Ci fornisce più notizie il nipote Peter: durante la Seconda Guerra Mondiale "Joe" è stato sergente cuoco assegnato a un'unità medica nel Pacifico; è stato coinvolto nell'invasione delle Filippine. Dopo la guerra è diventato responsabile di diversi negozi della catena A&P.
Da un suo necrologio, nel 2005, ricaviamo che i due figli hanno il nome dei nonni: Pasqualina e Michael; Peter aggiunge che anche altri cugini si chiamavano così: due nomi valvesi che hanno attraversato anche il Novecento anche negli Stati Uniti.
Gli altri due figli maschi di Michael, Antony Charles (1905) e Charles Antony (1909), hanno praticamente gli stessi nomi, invertiti; i due fratelli si registreranno nelle U.S. World War II Draft Cards Young Men (schede delle liste di leva della Seconda guerra mondiale relative a uomini giovani) nello stesso giorno dell'ottobre 1940. Non conosciamo altre notizie sulla loro carriera militare.
Pasqualina muore nel 1949, Michele nel 1957 a Newark.
Il cugino valvese Carmine avrà un altro figlio oltre al soldato caduto: Angelo, padre di zia Carmela protagonista della nostra intervista nel post Quando la montagna è rifugio: i ricordi di zia Carmela.
Un sentito ringraziamento al signor Peter Porcaro per la gentile collaborazione e per la foto dei suoi nonni materni.
Approfondimento
La storia di Francesco Torsiello è raccontata nel post Francesco e Carmine, morti in Francia con la divisa americana
G.V.