Almeno due valvesi hanno partecipato alla Guerra italo-turca, combattuta tra il Regno d'Italia e l'Impero ottomano dal 1911 al 1912, conclusa con l'annessione all'Italia della Libia e del Dodecaneso.
Negli anni successivi, molti valvesi combatteranno, saranno fatti prigionieri e alcuni cadranno in Libia e nelle isole del Dodecaneso [a Rodi e a Coo].
Alla partecipazione dei valvesi alle guerre combattute in Africa abbiamo dedicato il post I valvesi alla guerra in Africa.
"Bel suol d'amore" o "scatolone di sabbia"?
La guerra contro l'Impero ottomano suscitò in Italia un vivace dibattito, politico e culturale.
Ad esempio, il poeta Giovanni Pascoli pronunciò in questa occasione la sua orazione "La grande proletaria si è mossa", nella quale considerava la conquista della Libia un rimedio all'emigrazione, immaginando la possibilità per i contadini italiani di trovare terre fertili, diventando "agricoltori sul terreno della patria".
A questo periodo risale la celebre canzone "Tripoli bel suol d'amore"; eccone alcuni versi:
Tripoli, bel suol d'amore,
ti giunga dolce
questa mia canzone.
Sventoli il Tricolore
sulle tue torri
al rombo del cannon.
Non tutti erano favorevoli all'entrata in guerra.
Contrario era il Partito Socialista Italiano, guidato da Filippo Turati; lo storico socialista Gaetano Salvemini diede della Libia la definizione rimasta celebre di "scatolone di sabbia".
Tra gli oppositori alla guerra, da segnalare Benito Mussolini (socialista) e Pietro Nenni (allora repubblicano, poi leader socialista): i due furono arrestati e trascorsero alcuni mesi insieme in prigione a Bologna.
I due soldati valvesi
Conosciamo i nomi di due soldati valvesi che hanno preso parte alla guerra: Michele Feniello e Michele Macchia, entrambi della classe 1890.
In questo post ci occupiamo di Michele Feniello, che qui vediamo in una foto con i suoi figli (è il penultimo partendo da sinistra):
Di Michele Feniello abbiamo anche una copia manoscritta dell'atto di nascita:
Michele Feniello è nato a Valva il 10 luglio 1890, figlio di Pasquale e di Angelamaria Spiotta. Da notare il nome della via: Prima Pistelli |
Un segno dei tempi: sia il papà del bambino sia i due testimoni (contadini di 74 e 88 anni) sono analfabeti e a firmare è solo il sindaco Paolo D'Urso. |
Il giovane soldato Feniello fa parte del 23.mo Reggimento Cavalleggeri "Umberto I", che partecipa alla guerra fornendo i complementi ai reparti mobilitati.
Ecco il certificato che accompagnava la medaglia commemorativa, della quale Michele Feniello poteva fregiarsi:
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca; fonte |
Si noti la statura che oggi per noi sarebbe bassa ma che nel 1910 corrispondeva esattamente alla media nazionale, come si può vedere in questo studio; gli occhi sono definiti "castagni" (sic!). |
Arruolato per estrazione l'8 aprile 1910, Michele Feniello viene chiamato alle armi e vi giunge il 26 ottobre dello stesso anno.
Dopo la guerra, viene congedato il 27 febbraio 1913 a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta.
Un grazie riconoscente alla nipote Stefania che ha messo a disposizione questi documenti.
G.V.