Quando nell'ottobre 1891 viene registrato al Comune si Valva, gli vengono dati un nome e un cognome di poetica tenerezza, anche se accompagnati da un più prosaico "trovatello".
Noi lo chiameremo Fortunato.
Non sappiamo altro sulle circostanze della sua nascita e del suo ritrovamento, né sulle vicende della sua infanzia. L'ha trascorsa a Valva in una famiglia adottiva? Oppure in un brefotrofio in città?
La questione dell'infanzia abbandonata in Italia nell'ultimo quarantennio dell'800 è densa di implicazioni sociali: 150mila bambini, in genere al di sotto dei dieci anni, assistiti dai brefotrofi e dalle amministrazioni locali; circa 40mila neonati abbandonati ogni anno alla "carità" pubblica e privata. Le cause di questo fenomeno sociale erano varie e spesso difficilmente individuabili: spesso il movente era costituito dalle misere condizioni delle famiglie d'origine. Informazioni sulle madri di questi bambini sono scarse, poiché era fatto divieto dal Codice civile di fare ricerche sulla maternità naturale. Figli di N.N.- I cognomi dei trovatelli nell'800, blog Incultura
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Gioacchino Toma, La guardia alla ruota dei trovatelli, 1877 |
Alla visita di leva, Fortunato dichiara di svolgere la professione di cocchiere.
Chiamato alle armi nel 1911, lo troviamo nel 23° Cavalleggeri Umberto I, impegnato nella Guerra greco-turca, a Rodi (che proprio alla fine di questa guerra diventerà italiana).
Fortunato ottiene la dichiarazione di aver tenuto buona condotta e di aver servito con fedeltà ed onore e può fregiarsi della medaglia commemorativa.
Nell'ottobre 1912 finisce la Guerra italo-turca, combattuta tra il Regno d'Italia e l'Impero ottomano a partire dal 29 settembre 1911: con il trattato di Losanna l'Italia annette la Libia e il Dodecaneso, con appunto Rodi.
Alla partecipazione dei valvesi alle guerre combattute in Africa abbiamo dedicato tre post:
👉I valvesi alla guerra in Africa
👉Due soldati valvesi sul bel suol d'amore
👉Michele Macchia, ferito ik Libia nel 1911
Nel 1913 Fortunato risulta all'estero con regolare passaporto, ma non sappiamo se negli Stati Uniti o in Francia.
A questo punto il sistema burocratico italiano sembra incepparsi per lui: chiamato di nuovo alle armi all'alba della Grande Guerra, viene dichiarato disertore e denunciato al tribunale militare di Napoli. Non abbiamo altre notizie su di lui.
Ci piace immaginarlo diventato un imprenditore, magari nel settore dei trasporti, da cocchiere che era a Valva. In un nuovo Paese, in quell'epoca di grandi opportunità che anche molti valvesi -a prezzo dell'enorme distacco dalla propria terra e dai propri cari-hanno saputo cogliere: il sogno americano.
Dopo un'infanzia certamente difficile, l'esperienza della guerra, poi l'emigrazione, in cerca di fortuna.
Speriamo l'abbia trovata, da qualche parte nel mondo.
Figli di N.N.- I cognomi dei trovatelli nell'800, blog Incultura
I figli della colpa nei brefotrofi italiani, Storica- National Geographic
G.V.