Nel loro processetto matrimoniale troviamo un documento interessante: l'atto di morte di Donato Vacca, padre dello sposo; è redatto in latino dal curato di Valva, Michele Grasso.
Il sacerdote trascrive quanto trova scritto nel registro: il 17 aprile 1804 a Valva Donato Vacca marito di Giuseppa Grasso, di 53 anni circa, provvisto dei sacramenti, ha reso l'anima a Dio con l'assistenza del sacerdote.
Fin qui, il testo è abbastanza chiaro.
Poi troviamo una frase più complessa, per la grafia e per il significato.
Finis (?) eius corpus in parochialem lectam clero
comitante delatum, ibique sepultum.
La frase può significare che alla sua morte il suo corpo fu
trasportato nella lettiga parrocchiale, accompagnato dal clero, e lì sepolto.La lettiga parrocchiale veniva usata per trasportare i corpi dei defunti dalla casa alla chiesa; era riutilizzabile, soprattutto nei casi in cui il defunto veniva sepolto senza bara.
Il verbo "defero" fa pensare all'azione di portare giù, trascinare in basso, far precipitare.
Questa è una testimonianza storica dell'usanza di seppellire i cadaveri sotto il pavimento delle chiese o in locali sotterranei.
"Lì" non può riferirsi al cimitero, anche perché è verosimile che a Valva non ce ne fosse uno.
Sarà infatti l'Editto di Saint-Cloud, emanato da Napoleone nel 1804, a imporre le sepolture fuori dal centro abitato e non più nelle chiese o nei loro sotterranei.
L'editto verrà adottato nel Regno di Napoli nel 1806, dopo l'arrivo dei francesi.
1. Il seppellimento de’ cadaveri umani ne’ Camposanti [...] dovrà essere fatto per inumazione, ossia interrimento, non già per tumulazione, ossia dentro sepolture. [...]2. La figura del Camposanto sarà un quadrato, o un parallelogrammo, o almeno la più approssimante a tali figure. Avrà una sola porta d’ingresso chiusa da un forte rastello di ferro, o di legno, così stretto, che gli animali non possano penetrare a traverso esso. [...] Vi sarà costruita una Cappella per esercitarvi gli uffizj religiosi. Accanto alla porta del Camposanto potrà costruirsi ancora una casetta pel sepellitore, qualora le circostanze locali ne facciano sentire la necessità. [La costruzione?] de’ camposanti sarà cominciata nel corrente anno, e dovrà trovarsi ultimata in tutto il regno per la fine del mille ottocentoventi. La spesa di quest’opera è a carico de’ comuni rispettivi. Gl’Intendenti potranno eccitare i ricchi proprietarj, i prelati, il clero e le congregazioni a concorrere con oblazioni volontarie ad accelerare il compimento di un’opera tanto interessante la salute pubblica.