07 gennaio 2023

OTTANTA ANNI FA

Il 2023 sarà un anno ricco di anniversari e, dunque, di date che saranno uno stimolo alla nostra memoria.
Gennaio, fiume addormentato
Il 26 gennaio per la prima volta sarà celebrata la Giornata nazionale della memoria e del sarificio alpino, per ricordare l'eroismo del Corpo d'armata alpino nella battaglia di Nikolajewka.
Anche se i soldati valvesi non erano alpini, due di loro risultano dispersi in Russia e uno proprio nei giorni della battaglia di Nikolajewka, durante la drammatica ritirata.
Il 31 gennaio, infatti, saranno ottanta anni dal giorno in cui Raffaele Cuozzo è stato dichiarato disperso.
Al fante disperso in Russia abbiamo dedicato i seguenti post:
Altri soldati della Valle del Sele risultano dispersi lo stesso giorno.
Stiamo ancora cercando informazioni sui soldati sopravvissuti alla ritirata dalla Russia.
Invitiamo le famiglie a segnalare i nomi e a richiedere il foglio matricolare.

Il luglio del nostro destino
Il luglio 1943 è un mese decisivo per le sorti della Seconda guerra mondiale e quindi dei nostri soldati.
Lo sbarco degli Alleati in Sicilia, il bombardamento di Roma e la caduta del fascismo segnano una svolta notevole.
Poche settimane prima si era conclusa la guerra in Africa.
L'Ufficio informazioni vaticano per i prigionieri di guerra conserva la scheda relativa al fante valvese Michele Cuozzo 
Il nostro concittadino è caduto in Africa e la notizia del suo decesso è stata comunicata al padre Antonio tramite il parroco di Valva il 13 luglio 1943
La famiglia era residente in via Fontana, ma nonostante le ricerche non siamo ancora riusciti a identificarla.
Possiamo ipotizzare che il soldato valvese sia rimasto ferito nelle ultime fasi della guerra in Africa, condotto su un campo di prigionia in Egitto e lì dededuto in seguito a una ferita di scheggia al torace, dettaglio che risulta da questo documento:


Agosto
Nel mese di agosto saranno ottanta anni dalla morte di due soldati valvesi, entrambi in Grecia: Giuseppe Macchia, classe 1922, morto il 1 agosto e Michele Macchia, classe 1923, morto il 17 agosto ad Almyros, in Tessaglia.
Dieci anni dopo, le spoglie del giovane soldato vengono portate a Valva con gli onori militari, in una cerimonia che molti testimoni ricordano ancora. 
A Michele Macchia abbiamo dedicato il post 👉Michele, tornato avvolto nel tricolore.
Alla fine di agosto 1943 gli ultimi valvesi vengono chiamati alle armi. Due di loro risulteranno prigionieri dei tedeschi, gli altri saranno dichiarsti "sbandati" dopo l'8 settembre.

Settembre: l'ora grave della patria
Il 9 settembre 1943 è il giorno dopo "Il giorno dopo": è questo il titolo che abbiamo scelto per il nostro podcast dedicato alle conseguenze dell'armistizio in particolare sui soldati valvesi.
La notizia dell’armistizio con gli anglo-americani ha un effetto destabilizzante sull’esercito e sulle istituzioni. I soldati che si trovano in Italia si liberano delle divise, indossano abiti civili e cercano di tornare a casa.

Alberto Sordi in una scena del film "Tutti a casa", di Luigi Commencini 
Nella situazione caotica all'indomani dell'8 settembre, i soldati italiani devono scegliere se stare con i tedeschi o no.
I soldati più a rischio sono quelli dislocati nei Balcani (in particolare sul fronte greco-albanese), e nelle isole del Dodecaneso.

Gli Internati Militari Italiani
Come abbiamo  visto nel post 👉"Il giorno in cui nacquero gli IMI", già a partire dal 10 settembre 1943 la Germania emana durissime direttive sul trattamento da riservare ai soldati italiani.
In sintesi: chi accetta di combattere al loro fianco, viene trattato come un soldato tedesco; chi rifiuta, viene fatto prigioniero; chi si schiera al fianco dei partigiani viene fucilato se è un ufficiale, impiegato come forza lavoro se è un semplice soldato). 
Il 20 settembre 1943 viene utilizzata per la prima volta la definizione di “internati militari”, allo scopo di sottrarre i prigionieri di guerra italiani alle convenzioni internazionali. 

Aniello Eco, “Sipario di ferro”; fonte
Dopo l'8 settembre diversi valvesi vengono fatti prigionieri dai tedeschi in Jugoslavia, Albania, Grecia, nelle isole del Dodecaneso. 

Settembre: i martiri di Cefalonia
Dopo la proclamazione dell'armistizio, la Divisione Acqui -di stanza nell'isola di Cefalonia e  con una parte delle truppe a Corfù- è chiamata a una scelta drammatica. 
Gli ordini che giungono sono contraddittori, gli italiani cercano di rinviare la resa ai tedeschi mentre  a Corfù il comandante italiano  rifiuta nettamente ogni trattativa. 
Solo il 13 settembre arriva dal Comando Supremo italiano, che si trova a Brindisi dopo la fuga, l'ordine di resistere alle forze tedesche, che devono essere considerate nemiche. 
Quando giunge l'ultimatum tedesco, ai soldati viene chiesto se consegnare le armi o combattere contro i tedeschi; quasi tutti decidono di combattere. 
Due valvesi appartenenti al Battaglione mitraglieri di corpo d’armata della Divisone Acqui risultano dispersi in combattimento il 9 settembre; entrambi sono della classe 1911: Alfonso Feniello, dichiarato “morto presunto a Cefalonia” da una sentenza del tribunale di Salerno nel 1956 e Giuseppe Macchia, disperso a Corfù. 
Ai nostri martiri della Divisione Acqui abbiamo dedicato il post 👉 La prima Resistenza- I valvesi che non si arresero ai tedeschi.
Un post di 👉Gozlinus del giugno 2019 parla della loro vicenda e mostra anche le loro (rare) foto.
Della divisione Acqui fa parte anche Pasquale Cappetta, chiamato alle armi a maggio e fatto prigioniero a settembre. Sarà il prigioniero matricola 117709, nel campo di Luckenwalde. In quel momento, Pasquale non ha ancora compiuto venti anni.

Settembre: la caduta di Rodi
L'isola di Rodi è occupata quasi subito, nonostante la superiorità delle truppe italiane. 
Anche a Rodi c'è una resistenza, con perdite tra gli italiani. 
Uno dei dispersi in battaglia è il valvese Enrico Fusella, classe 1923, assegnato alla Nona Compagnia sussistenza di Bari, la stessa compagnia di Amodio Cuozzo, che sempre a Rodi sarà fatto prigioniero il 25 settembre
Abbiamo raccontato la sua storia nel post 👉Un uomo mite dal nome insolito.
Un soldato nato a Valva, Giovanni Milanese, ci ha lasciato un diario della sua prigionia da internato militare italiano, prima nella Polonia occupata dai nazisti e poi in Germania. 
Anche lui viene catturato a Rodi nel settembre 1943.
Al diario di Giovanni Milanese abbiamo già dedicato i seguenti post: 

Settembre: valvesi catturati in Grecia
Il 9 settembre 1943 in Grecia vengono catturati Minente Figliulo e Cosimo Feniello (quest'ultimo ad Atene). 
E' probabile che anche Carmine Corrado sia stato catturato nella zona di Atene, visto che apparteneva allo stesso reggimento di Cosimo Feniello. 
Carmine morirà di malattia in un ospedale austriaco il 31 dicembre 1943, durante la prigionia, e sarà sepolto a Mauthausen, dove ancora oggi riposa. 
Ci siamo occupati di lui in quattro post del nostro blog: 

Settembre: valvesi catturati in Jugoslavia
A tre valvesi abbiamo dedicato il post 👉Tre valvesi catturati in Jugoslavia: Giovanni Falcone, catturato in Croazia il 9 settembre e  prigioniero nello Stalag IX-C in Turingia, Pasquale Volturo, anch'egli catturato il 9 settembre forse nell'attuale Slovenia e deportato a Dachau (nei pressi di Monaco) e Angelantonio Marciello, catturato il 12 settembre.

Settembre (?): altri valvesi catturati
Di alcuni prigionieri valvesi non siamo però in grado di indicare il luogo di cattura né, in quasi tutti i casi, il fronte di guerra.
Ad otto di loro abbiamo dedicato il post 👉 Otto valvesi prigionieri
Ecco i loro nomi: Giuseppe Falcone, Carmine e Onofrio Mastrolia, Michele Perna, Sabino  Spiotta,  Domenico e Giuliano Strollo, Pietro Torsiello.

Ottobre: la caduta di Coo
Coo viene occupata il 4 ottobre: 600 inglesi e 2500 italiani sono fatti prigionieri. 
Tra i prigionieri condotti nei campi di internamento in Germania c'è il nostro Settimo Fasano, catturato il 4 ottobre
. Suo fratello Ottavo era morto nell'Africa Settentrionale italiana da quasi tre anni. Abbiamo raccontato la loro storia nel post 👉Settimo ha un fratello di nome Ottavo, ma non è una fiaba.

Novembre: l'ultimo prigioniero
In Albania la sera dell'8 settembre arriva l'ordine di reagire ai tedeschi per non essere disarmati; non si deve però prendere l'iniziativa di atti ostili contro i tedeschi. L' 11 settembre, il comando italiano è circondato: tutti gli ufficiali sono fatti prigionieri. 
L' 11 novembre viene atturato Enrico Santovito
All'ultimo internato militare valvese in Germania, deceduto lo scorso settembre a cento anni, abbiamo dedicato -tra gli altri- i seguenti post:
👉I cento anni di un cavaliere
👉Arbeitskommando 1131 prigioniero Santovito
👉Timidi sono gli eroi

 G.V.