Il 9 settembre 1943 è il giorno dopo: è questo il titolo che abbiamo scelto per il nostro podcast dedicato alle conseguenze dell'armistizio in particolare sui soldati valvesi.
La notizia dell’armistizio con gli anglo-americani ha un effetto
destabilizzante sull’esercito e sulle istituzioni. I soldati che si trovano in Italia si liberano delle divise,
indossano abiti civili e cercano di tornare a casa.
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Alberto Sordi in una scena del film "Tutti a casa", di Luigi Comencini |
Sarebbe interessante raccogliere le
testimonianze dei soldati valvesi in fuga, quelli che nei documenti militari
vengono definiti “sbandati”.
In particolare, è estremamente interessante ricostruire la
fuga, dalla Francia, del soldato Michele Cecere. L’8 settembre lascia la Francia, il 9 è già in Piemonte,
ospitato da una "famiglia borghese" a Pianfei, in provincia di Cuneo. Resterà in Piemonte e dal luglio 1944 alla
fine del conflitto prenderà parte alla lotta partigiana.
Nella situazione caotica all'indomani dell'8 settembre, i soldati italiani devono
scegliere se stare con i tedeschi o no.
I soldati più a rischio sono quelli dislocati nei Balcani (in
particolare sul fronte greco-albanese), e nelle isole del Dodecaneso.
Lo dimostrano le vicende dei soldati valvesi: tre di loro
cadono a Rodi, Cefalonia e Corfù proprio all’indomani dell’8 settembre, nei
giorni dello scontro con l’esercito tedesco; altri sono fatti prigionieri dai
tedeschi in Croazia, Albania, Grecia e nelle isole dell’Egeo che costituivano
il possedimento italiano.
A questa data, alcuni di loro sono già morti.
Tre sono morti in Africa, nell’ Africa Settentrionale e nel
Corno d’Africa.
Ottavo Fasano è il primo soldato valvese morto durante la Seconda
GM: è caduto già il 9 dicembre 1940; Michele Cuoco è sepolto ad Addis Abeba, la
capitale dell’Etiopia. Non siamo ancora riusciti a ricostruire data e luogo di morte.
Di recente, un nostro lettore ha segnalato la
presenza presso l’Ufficio informazioni vaticano per i prigionieri di guerra
della scheda relativa al fante valvese Michele Cuozzo, prigioniero in Egitto,
deceduto in seguito a una ferita di scheggia al torace; il 13 luglio 1943 la
notizia della morte è arrivata al padre Antonio tramite un telegramma inviato
al parroco: possiamo ipotizzare che il soldato valvese
sia rimasto ferito nelle ultime fasi della guerra in Africa, condotto in un
campo di prigionia in Egitto e lì deceduto in seguito alla ferita riportata.
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Scheda proveniente dall'archivio dell'Ufficio Informazioni Vaticano per i prigionieri di guerra |
Tra i valvesi che combattevano in Africa, molti di loro alla
data del 9 settembre sono prigionieri degli alleati in Africa.
In effetti, molti sono stati prigionieri in Africa e tra
questi uno è ancora vivo oggi; è il signor Giuseppe Feniello, classe 1923.
Il nostro lavoro di ricerca sulle vicende militari che
riguardano il fronte africano è ancora a uno stadio iniziale, ma possiamo
ipotizzare che la data spartiacque sia la battaglia di El Alamein, conclusa a
inizio novembre 1942.
Alcuni fogli matricolari sono già giunti al blog “la
ràdica”: citiamo ad esempio il caso di Donato Vacca, che è stato prigioniero in
Africa ed è riuscito a fuggire.
Due soldati sono morti in Russia: Prospero Annunciata (nel novembre 1942) e Raffaele Cuozzo
(nel gennaio 1943, durante la ritirata). Risultano ufficialmente dispersi.
Il tenente Annunciata era un ufficiale sanitario (ospedale
da campo divisione Pasubio), il fante Cuozzo apparteneva alla 156 Divisione
Vicenza.
Alcuni soldati valvesi sono sopravvissuti alla campagna di Russia
e alla drammatica ritirata; è possibile ipotizzare che nel settembre 1943 non
siano ancora tornati a casa.
Alla data dell’8 settembre due soldati risultano già morti
sul fronte balcanico e due in Grecia.
Francesco Feniello risulta
caduto in Albania il 13 marzo 1941, Francesco Torsiello in Croazia il 27
febbraio 1942.
Sul fronte greco, due valvesi cadono nell’agosto 1943:
Giuseppe Macchia, il 1 agosto, e Michele Macchia il 17
agosto. I resti di Michele Macchia sono tornati a Valva dieci anni dopo la sua
morte, il 24 maggio 1953.
Aggiornamento
Il signor Giuseppe Feniello è deceduto nel maggio 2023, dopo aver raggiunto il traguardo dei cento anni.