15 marzo 2023

LA FAMIGLIA DEL VENDITORE DI MACCHERONI

Questa storia odora di pasta fresca, di Oceano Atlantico, di industriose città americane. E' una storia di emigrazione e di ricerca di radici.

Ferdinando Alfano nasce a Valva il 16 agosto 1884, figlio di Carmine e di Loreta D'Ambrosio.

Anche Carmela Apicella è nata a Valva, il 10 febbraio 1892; i suoi genitori si chiamano Alberico e Clorinda Grasso (nata nel 1862).

Alberico Apicella è nato a Pagani il 5 ottobre 1845, da Tommaso e Carmela Rossi; Alberico in un documento dell'Archivio di Stato di Salerno risulta di professione "maccaronaio". 

Non sappiamo come mai si sia trasferito a Valva. 

Il maccaronaro era un produttore e venditore di maccheroni;
poteva essere ambulante o avere una postazione fissa 
Sua moglie Clorinda è valvese e a Valva nasce anche un altro figlio, Tommaso, il 9 agosto 1897.

Il matrimonio e l'emigrazione

Ferdinando e Carmela si sposano nel 1909 e decidono di emigrare in America. 

La casa di Ferdinando e Carmela in via San Vito.
Ancora non sappiamo se sia stata abitata dagli sposi nei pochi mesi
tra il matrimonio e la partenza oppure fosse quella della famiglia Alfano. 

Sbarcano l'8 novembre 1909; entrambi hanno gli occhi blu e i capelli neri, l'uomo è di pochi centimetri più alto della moglie; indicano come luogo di destinazione finale West Ho, Rockdale, e come persona conosciuta negli USA l'amico Michele Spiotta.

Nel censimento USA del 1910, il nucleo familiare è ancora limitato a loro due, mentre nel 1915 risulta abbastanza allargato; vivono a Newark, nel New Jersey, in una casa in affitto; Ferdinando è operaio.

Nel censimento del 1915 troviamo anche il fratello di Carmela, Tommaso (giunto negli USA l'anno prima) e alcuni membri della famiglia Freda.
Ferdinando Alfano        31 anni
Carmela Alfano              24 anni
Carmine Alfano              5 anni
Loretta Alfano                 3 anni
Alberigo Alfano              2 anni
Jack Freda                        24 anni
Alfonso Freda                 18 anni
Thomas Abicelle            17 anni
Guerino Freda                21 anni
I nomi dei figli sono un omaggio a quelli dei nonni: Carmine e Loretta (paterni), Alberigo (materno). 
Non è ancora nata Clorinda, che invece risulta nei successivi censimenti.
Nasceranno anche altri maschi, come vediamo nel censimento del 1940:
Femand Alfano            55 Head (Capofamiglia)
Carmela Alfano           46 Wife (Moglie)
Loretta Alfano             26 Daugheter (Figlia)
Clorinta Alfano            22 Daugheter (Figlia) 
Conrelia Alfano           20 Daugheter (Figlia)
Michael Alfano            19 Son (Figlio)
Jerry Alfano                 16 Son (Figlio)
Mary Alfano                 11 Daugheter (Figlia)
Michael e Jerry ricordano due nomi diffusi a Valva: san Michele è il patrono, mentre san Gerardo è un santo il cui santuario si trova a pochi chilometri dal paese.

Una curiosità sul nome Gerardo: tra i giovani valvesi che hanno fatto la visita militare nel 1800, questo nome compare una sola volta prima della beatificazione di San Gerardo Maiella (1893). 
Dopo la beatificazione, compare per la prima volta con Gerardo Cecere, anch'egli emigrato negli USA.
 
Suo nipote Michele sarà uno dei pochi reduci dalla Campagna di Russia. 

Il 18 marzo 1937 i coniugi dichiarano l'intenzione di diventare cittadini americani. Il 3 luglio 1942  presentano la richiesta per la "Naturalization Oath of Allegiance": il giuramento di fedeltà per naturalizzazione.

Il documento è interessante per diversi motivi. 
L'occupazione di Ferdinando risulta essere "Teather worker" (lavoratore teatrale). Ancora più importante il riferimento alla permanenza negli Stati Uniti: l'ingresso legale di Ferdinando per la permanenza nel Paese risulta il 4 maggio 1902 , dove è giunto a bordo della nave SS Attivita (sic!). Possiamo ipotizzare che sia emigrato negli USA, sia rientrato a Valva per sposarsi e sia tornato in America con la moglie Carmela.
Nel documento troviamo l'elenco dei figli: risulta anche un figlio di nome Alfredo, nato il 10-01-1920, ma è un nome che non troviamo nei censimenti.  
I figli sono in totale otto: uno nato a Union City, gli altri sette a Newark.   
Uno dei due firmatari degli affidavit è un valvese: Giacomo Amodio Freda, "musician". E' uno dei figli della sorella di Ferdinando (Maria Antonia Alfano) che risultano nel censimento del 1915 (quando il padre Amodio era tornato in Italia); Giacomo ha ottenuto la cittadinanza americana nel 1928.

Il 1 settembre 1942 i coniugi presteranno giuramento di fedeltà agli Stati Uniti, alla fine dell'iter di naturalizzazione.

Una curiosità: il fratello di Carmela, Tommaso, aveva ottenuto la naturalizzazione molto prima, già nel 1927; infatti, nel censimento del 1930 risulta già naturalizzato americano. Sua madre Clorinda è nel suo stato di famiglia.

Carmela Apicella Alfano risulta deceduta il 7 febbraio 1946, a Nutley (Essex Country, New Jersey); un mese dopo morirà sua madre, Clorinda Grasso Apicella.

Ferdinando morirà il 18 maggio 1948.

Tomba degli Alfano-Apicella a North Arlington, Bergen Country, New Jersey.
Colonna di sinistra: Carmela, Ferdinando, Clorinda (figlia)
Colonna di destra: Clorinda (nonna), Loretta e Maria
fonte

La visita dei pronipoti

Nello febbraio 2023, i pronipoti di Ferdinando e Carmela, Patrick e Carlyn Marie Alfano, hanno visitato Valva e hanno voluto fare alcune foto davanti alla casa dei loro antenati. 


 

G.V.



13 marzo 2023

L'AVIATORE VALVESE CHE SPICCO' L'ULTIMO VOLO DAL COLORADO

Il soldato americano di origini valvesi Henry Porcelli, che durante la Seconda guerra mondiale è venuto a Valva a conoscere la nonna Angela Maria Fasano, era un aviatore.

Lo apprendiamo dal necrologio pubblicato sul quotidiano The Gazette di Colorado Springs, che ne annunciava la morte avvenuta l'8 agosto 2010.

NECROLOGIO DI HENRY PORCELLI 
Henry "Hank" Porcelli, è andato a stare con il suo Signore e salvatore l'8 agosto 2010.
Hank è nato il 26 marzo 1918 a Torrington, CT da Antonio e Mable Porcelli.
È entrato a far parte dell'Army Air Corp durante la seconda guerra mondiale e ha lavorato sugli aeroplani Spitfire.
Hank è preceduto nella morte dai suoi genitori, le due mogli Elizabeth Morehead e Nellie Bufmack e suo figlio David, tre sorelle e due fratelli.
Gli sopravvivono un figlio Michael Porcelli (moglie Carole), una figlia Martha Lopez (marito David), il nipote Adam Lopez (Crystal) e la nipote Carolyn Luna (marito Carl), quattro pronipoti Katelin, Haylea, Christopher Lopez ed Elizabeth Luna, e molti nipoti e nipoti e le loro famiglie.
È sopravvissuto anche alla sua famiglia adottiva Debbie, Janice, Chad, Josh e Aaron e alle loro famiglie.
Le funzioni si terranno venerdì 13 agosto 2010 ai Memorial Gardens alle 14:00.
Al posto dei fiori la famiglia chiede che eventuali donazioni vengano fatte al Pikes Peak Hospice 633-3400.
Pubblicato da The Gazette l'11 agosto 2010

Note

a) Nel censimento del 1940 risulta un solo fratello: John
b) Le sorelle si chiamavano Elanor, Margaret (Margherita Elena), Viole

Torrington negli anni in cui nacque Henry

I genitori di Henry: Mable e Antonio

Fratelli e sorelle Porcelli; al centro, probabilmente John

La famiglia Porcelli, in ordine crescente di età (da sinistra); Henry è in divisa



12 marzo 2023

STORIE COME STRADE

Ci sono storie come strade.
Strade che sboccano nelle strade e storie che conducono in altre storie.


Ricostruendo la vicenda della visita del soldato statunitense Henry Porcelli alla nonna Angela Maria Fasano a Valva, dopo lo sbarco a Salerno nel 1943, abbiamo trovato questa bella foto.

La signora anziana vestita da "pacchiana" è proprio nonna Angela Maria, davanti alla sua casa in via Rione Nuovo San Vito.

E le altre persone?

Siamo riusciti a identificarle: la giovane donna è Maria D'Amato, che ha in braccio la figlia Maria Michela; l'uomo vicino a Maria è suo marito Vincenzo Spatola, l'altro è probabilmente il fratello di questo, Adriano.

Un'altra storia di emigrazione e guerra

Un loro zio, Prospero Spatola, era emigrato negli USA nel 1906. 

Questa era la sua famiglia nel censimento statunitense del 1940:

Il figlio più piccolo, Prospero Jr., farà visita ai parenti a Valva durante il servizio militare in Europa, negli anni della guerra di Corea (1950-1953): una storia che vi racconteremo presto.

Un triste destino

Maria D'Amato, suo marito Vincenzo Spatola e il suocero Serafino moriranno a Castelnuovo di Conza la sera del terremoto del 23 novembre 1980

Maria era nata nel 1924; suo marito nel 1923. 

Nella foto, Maria non ha ancora venti anni. La sua strada e quella del marito finiranno quando le strade e le case diventeranno un'unica cosa.


Grazie a Ornella Spatola e Vincenzo Valletta per l'indispensabile collaborazione. 
Grazie anche a tutti coloro che, condividendo la foto, hanno reso possibile l'identificazione delle persone.



Blog

Qui trovate i post dedicati alla visita del soldato Porcelli a Valva:

👉Dopo lo sbarco a Salerno un soldato americano visita la nonna a Valva


G.V.

09 marzo 2023

IL SUO NOME ERA HENRY PORCELLI

Henry.

Ecco il nome che stavamo cercando. Il soldato italo-americano che dopo lo sbarco alleato a Salerno del 9 settembre 1943 è andato a trovare la nonna Angela Maria nel comune di Valva si chiamava Henry Porcelli.

Suo padre Antonio, classe 1882, era arrivato negli USA nel 1900.

Una famiglia americana

Dal censimento degli Stati Uniti del 1940 ricaviamo i componenti della famiglia Porcelli: papà Antonio (classe 1882), mamma Mabel (1892), il fratello John (1925), la sorella Viola (1921).
Nel 1920 la famiglia risultava composta da solo due figlie: Elanor (di nove anni) e Margaret (di sei anni).
Possiamo dedurre che nel 1940 entrambe risultino già sposate.
Ipotizzando che i membri della famiglia Porcelli siano disposti in ordine crescente di età, da sinistra verso destra abbiamo John, Viola, Henry, Margaret, Elanor, mamma Mabel e papà Antonio

Nel post Sulle tracce del soldato Porcelli abbiamo pubblicato l'atto di nascita di Margaret, che in quel documento risulta con un nome ben più italiano: Margherita Elena, classe 1913.
Nello stesso post abbiamo fatto delle ipotesi sul suo anno di nascita partendo da questa foto:

L'ipotesi si è rivelata errata: Henry è nato nel 1919, non nel 1905. Il nostro errore era dovuto al fatto di ritenere Margaret (Margherita Elena) la bambina al centro della foto; essendo lei nata nel 1913, avevamo collocato la nascita del fratello soldato attorno al 1905. 

Ora cambiamo punto di riferimento: se al centro della foto non c'è una bambina ma il fratellino John (1925), i conti sembrerebbero tornare: Henry (di sei anni più grande), le sorelle maggiori Elanor e Margaret, infine la piccola Viola (di quattro anni più grande del fratellino).

Torneremo ancora sulla vicenda, cercando di ricostruirla dal punto di vista valvese.

Anticipiamo una foto che ci darà da lavorare:

Valva, 1943: Angela Maria Porcelli (nata Fasano, è la nonna del soldato),
la nipote con un bambino e suo marito
La foto è stata scattata durante la visita di Henry a Valva.
La ricerca continua.

G.V.

07 marzo 2023

LA RADICE E' DONNA

In occasione della Festa della Donna, vi riproponiamo i post che "la ràdica" ha dedicato alle figure femminili.

L'ultima pacchiana

Partiamo da una donna simbolo per Valva: Pasqualina Cuozzo; con lei, nel 2010 si è chiusa una pagina antica e nobile della nostra storia: è stata l'ultima infatti a indossare il tradizionale abito femminile valvese, quello da "pacchiana".

A zia Pasqualina abbiamo dedicato il seguente post:
👉La pacchiana che chiuse dietro di sé un mondo intero


L'ultima "pacchiana" di Valva in una foto del nipote Giancarlo

La nonna dei valvesi, che è appena andata via

Anche la nonna di Valva, scomparsa il mese scorso a 102 anni, si chiamava Pasqualina Cuozzo e anche lei, ovviamente, per tutti era zia Pasqualina.

Ecco i due post che le abbiamo dedicato:
👉 I racconti di zia Pasqualina
👉Tulipani per zia Pasqualina

Questo è l'episodio del podcast "Il giorno dopo" che abbiamo pubblicato in occasione del suo ultimo compleanno, come piccolo omaggio: 
🎧Tulipani e Maramao

La signora Fernanda Superchi Gaudiosi ha insegnato a Valva per trentatré anni,
anche a studenti che sono poi andati in guerra

Altre donne

Il nostro blog ha dedicato alcuni post anche ad altre donne, legate alle vicende dei soldati e dei prigionieri.

Ci siamo occupati della madre del soldato Carmine Corrado, la signora Caterina Cuozzo in questo post:

Due post sono stati dedicati alla fidanzata del prigioniero Giovanni Milanese, Michelina, una figura molto presente nel suo diario di prigionia:


Segnaliamo anche il post dedicato ai cognomi materni nell'Ottocento:


Questo post è dedicato alla memoria dell'ultima levatrice di Valva, la signora Iva Bergamini. Tra i suoi molti meriti, uno un po' meno importante: essere stata la prima donna che ha sorriso a chi scrive queste righe.

G.V.

06 marzo 2023

SULLE TRACCE DEL SOLDATO PORCELLI

Continua il tentativo di dare un nome al soldato italo-americano che dopo lo sbarco alleato a Salerno ha fatto visita alla nonna a Valva.

Qui trovate il primo post che abbiamo dedicato a questa interessante vicenda:

👉1943, dopo lo sbarco a Salerno, un soldato americano visita la nonna a Valva

Ne conosciamo il cognome, ora anche il volto.

Eccolo infatti in una foto con la nonna valvese, Angela Maria Fasano, che indossa il tradizionale vestito delle donne valvesi: la "pacchiana".

Abbiamo ipotizzato che la donna si chiamasse Angela Maria Alfano, visto che risulta madre di un Antonio Porcelli emigrato negli Stati Uniti nel 1900.

Un fratello di Antonio arriva in America nel novembre 1913: si chiama Alfonso, classe 1895.

Trova una nipotina nata pochi mesi prima, verosimilmente la sorella del soldato che cerchiamo.

Questo è l'atto di nascita della bambina:

Colpisce, ma forse fino a un certo punto, che si chiami come due regine del Regno d'Italia: Margherita Elena. Possiamo immaginare che sia stato un omaggio all'Italia dell'emigrante valvese Antonio Porcelli, suo padre.

In questa foto, il bambino è probabilmente il nostro soldato:

Se l'ipotesi è corretta, possiamo dedurre che il soldato che cerchiamo è nato nel 1905 circa.

Ecco le nostre ipotesi sul suo nome: Michele (Michel), come il nonno di Valva; Emidio, come lo zio che ha accolto papà Antonio in America; Umberto, come il Re ucciso nello stesso mese in cui Antonio è arrivato a New York. Piccolo dettaglio: nel momento in cui Antonio Porcelli lascia Valva, ci sono almeno sei suoi concittadini di nome Vittorio: viste le dimensioni ridotte del comune, non sono pochi (tutti nati dopo l'incoronazione di Umberto Primo).

La ricerca continua.

Un caro saluto alla comunità valvese in America, che sta collaborando alle ricerche.

G.V.

03 marzo 2023

1943: DOPO LO SBARCO A SALERNO, UN SOLDATO AMERICANO VISITA LA NONNA A VALVA

In inglese si chiama visit home: molti tra i soldati dell'esercito americano nella Campagna d'Italia, dopo gli sbarchi nell'estate 1943, approfittarono delle licenze militari per visitare l'Italia e, soprattutto, per recarsi nei propri comuni d'origine.

Tra questi, un soldato di origine valvese.

Nella Seconda guerra mondiale, circa 850 mila soldati dell'esercito statunitense erano d'origine italiana; di questi, 40mila erano nati in Italia.

Stiamo cercando di ricostruire la storia di un soldato italo-americano, di genitori valvesi, che ha partecipato allo sbarco degli Alleati a Salerno (9 settembre 1943) e ha approfittato -verosimilmente- di una licenza per fare una visita alla nonna a Valva.

Paestum, Salerno: sbarco americano; fonte

Inseguendo un cognome

Siamo partiti da un cognome e da una notizia: il cognome è Porcelli, la notizia è che un soldato americano nel 1943 ha fatto una breve visita a Valva.

Il 1 luglio 1900 dalla nave Bolivia sbarcano a New York due valvesi: Pietro (classe 1871) e Antonio Porcelli (nato nel 1882). Non sono fratelli, ma verosimilmente parenti.

Ci siamo concentrati su Antonio.

Ecco il suo atto di nascita (10 marzo 1882):

Nome completo: Antonio Ettore
padre: Michele Porcelli, muratore
madre: Angela Maria Fasano, contadina
La coppia abita in via Chiesa (l'attuale via Roma)
All'arrivo a Ellis Island, Antonio si dichiara laborer (lavoratore a giornata o agricolo) e alfabeta; è negli USA per ricongiungersi allo zio Emidio Fasano, all'indirizzo 104 W 33 ST, New York. 
Un terzo valvese è sulla nave: Michele Marcello, di 23 anni.



Nella prima colonna, i soldi che i passeggeri avevano con sé
Pietro è mason (muratore) e raggiunge il cognato Pasquale
Michele raggiunge il cognato Angelo


Emidio Fasano, lo zio di Antonio, sarà tra i valvesi partecipanti alla serata di beneficenza per la costruzione del monumento ai Caduti, svoltasi a Newark nel 1924.

Dall'Archivio di Stato di Salerno apprendiamo che Antonio ha un fratello, di nome Alfonso, classe 1895: anche lui emigrato negli USA (vi arriva il 3 novembre1913).

Da questa pagina del registro di Ellis Island emergono altri due valvesi:

20: Alfonso Porcellis (sic!) va a trovare lo zio Emidio
21: Goffredo Freda ha 35 anni e va a raggiungere la moglie Pasqualina;
potrebbe essere stato negli USA già a undici anni, nel 1890
22: Raffaela Feniello è una vedova di 78 anni e va a raggiungere il figlio Giovanni

Pubblichiamo l'atto di morte della madre di Antonio e Alfonso: Angela Maria Fasano, vedova di Michele Porcelli è deceduta a Valva in Rione Nuovo San Vito, nel giugno 1948.

Atto di morte di Angela Maria Porcelli, il 13 giugno 1948

Riteniamo sia la nonna del soldato americano, di cui però ancora non conosciamo il nome né la paternità.

Un precedente valvese

Accanto a questa storia di emigrazione e di guerra, un'altra merita un approfondimento: quella di Carmine Figliuloun valvese arruolatosi nell'esercito statunitense nella Prima guerra mondiale e caduto in battaglia. Gozlinus ha pubblicato una foto della tumulazione della salma del giovane valvese.

👉Qui trovate il post.

Per approfondire

- Francesco Fusi, Le visits home dei soldati italo-americani durante la Campagna d'Italia (1943-1945). Tra turismo di guerra, homecoming e diaspora tourism, in Diacronie-Studi di storia contemporanea. L'articolo, molto interessante, è qui.


Questa ricerca è stata resa possibile grazie all'impulso e alla indispensabile collaborazione di Pinuccio Cecere.


G.V.

01 marzo 2023

IL PRIGIONIERO CHE PARLAVA INGLESE CON LA MATITA TRA I DENTI

Oggi non compirà cento anni perché se ne è andato nel 1999, ma è giusto che i suoi concittadini gli rivolgano un pensiero e che i più giovani ne conoscano la storia. 

Michele Cuozzo di Antonio e di Maria Michela Cecere è nato a Valva il 1° marzo 1923.

Pubblichiamo due opere di Proferio Grossi, 
pittore nato lo stesso giorno del nostro Michele Cuozzo.
Queste sue nature morte ci fanno pensare alle bellissime foto del Valentino, figlio di Michele.

Dichiarato abile e arruolato il 9 maggio 1942, Michele risulta chiamato alle armi e giunto il 12 settembre dello stesso anno, pochi giorni prima di Giuseppe Feniello, che ha da pochi giorni compiuto cento anni e al quale abbiamo dedicato alcuni post e un eBook.

Nel registro dei ruoli militari del Comune di Valva Michele Cuozzo risulta nel 15.mo Fanteria "Salerno": poiché il nome del 15.mo è "Savona" e quest'ultimo è stato in Africa Settentrionale, è possibile che si tratti di un'errata trascrizione (il "Reggimento Salerno" è stato invece in Russia).

Nello stesso registro il fante valvese risulta fatto in prigioniero il 6 aprile 1943, esattamente lo stesso giorno di Giuseppe Feniello; non siamo però ancora in grado di dare notizie più dettagliate sulle tappe della prigionia.

In attesa di analizzare altri documenti, lasciamo la parola ai ricordi del figlio Valentino.

Al fronte, mio padre fu ferito a una spalla (tanto che per tutta la vita gli sarebbe rimasta una piccola scheggia di ferro nella schiena). 

Fu fatto prigioniero dagli inglesi.

Raccontava sempre alcuni aneddoti. Ad esempio, durante un servizio di guardia notturno sentì un rumore e intimò l'alt più volte; sparò e uccise un cane: gli fecero pagare i proiettili! In un altro turno di guardia notturno usò il mitra contro un gruppo di nemici ubriachi che gli si avvicinavano. 

Nel periodo della prigionia imparò l'inglese e si divertiva a marcare l'accento mettendo una matita fra i denti. Inoltre, essendo un fumatore scambiava le fette di pane (trasparenti, possiamo dire) con una sigaretta.

Dopo la guerra, nel 1948 sposò Margherita e in seguito emigrò in Francia per un paio d'anni; ha sempre detto che non riusciva a stare lontano da Valva.
Francia: Michele Cuozzo è al centro, con fazzoletto nel taschino;
il primo da sinistra è Armando Torsiello,
l'ultimo Giuseppe Cuozzo (fratello di Michele);
i bambini sono figli di un cognato di Michele
La storia di Michele Cuozzo potrebbe intrecciarsi con quella di altri valvesi, a partire ovviamente dal coetaneo Giuseppe Feniello. Sono stati molti i valvesi prigionieri in Africa e da alcune testimonianze indirette possiamo ipotizzare dei contatti tra di loro nello scenario di guerra.
La ricerca continua.

Valentino Cuozzo, Luce caravaggesca su oggetti della campagna

G. V.

28 febbraio 2023

I CENTO ANNI DELL'ULTIMO REDUCE, L'OMAGGIO E IL GRAZIE DI VALVA

Valva ha festeggiato i cento anni del suo ultimo reduce della Seconda guerra mondiale e della prigionia, Giuseppe Feniello.

Lo ha fatto con solennità, con una cerimonia organizzata dall'amministrazione comunale che ha visto la presenza del Generale di Divisione Claudio Minghetti, vicecomandante delle Forze Operative Sud, e le note della fanfara dell'Ottavo Reggimento Bersaglieri "Garibaldi".

Giuseppe Feniello, che tutti a Valva chiamano zio Peppe


Nello splendido scenario di Villa d'Ayala, davanti a Diana Cacciatrice, Giuseppe Feniello
con il sindaco di Valva e la fanfara dei Bersaglieri

Il Generale di Divisione Claudio Minghetti stringe la mano al signor Giuseppe Feniello

Tra le varie associazioni presenti, alcuni rappresentanti della provincia di Salerno dell'Associazione combattenti e reduci.

Ecco altre immagini della cerimonia.

L'omaggio ai Caduti

Dopo l'alzabandiera e la deposizione di una corona d'alloro in memoria dei caduti in guerra, c'è stato un breve momento di preghiera presieduto dal parroco, padre Claudio Bevilacqua.

Nel suo discorso, il sindaco di Valva Giuseppe Vuocolo ha dichiarato che era dovere suo e dell'amministrazione celebrare nel modo più solenne possibile i cento anni di Giuseppe Feniello.
Il sindaco ha poi ricordato la nonna di Valva, la signora Pasqualina Cuozzo, deceduta poche settimane fa, e ha aggiunto:

Nel ricordare lei, voglio rendere omaggio alle donne anziane della nostra comunità. Hanno atteso il ritorno dei loro padri, fratelli e fidanzati dalla guerra, hanno cresciuto i figli quando i loro mariti erano emigrati e senza di loro nessuno di noi sarebbe quello che è.
A due di queste figure il nostro blog ha dedicato alcuni post, come questi: 

👉La pacchiana che chiuse dietro sé un mondo intero
👉I racconti di zia Pasqualina

Ricordando la prigionia in Africa di Giuseppe Feniello, il sindaco ha rivolto un pensiero anche agli altri valvesi che sono stati prigionieri o internati; all'ultimo IMI valvese, il compianto Enrico Santovito, l'anno scorso l'amministrazione comunale e l'Associazione combattenti hanno cercato di fare ottenere la medaglia del Presidente della Repubblica, "ma il tempo ha deciso diversamente". 

Ecco alcuni nostri post dedicati ad Enrico Santovito:

Infine, un ricordo ai tanti emigranti, come zio Giuseppe:

L'emigrazione è stata per i valvesi e per tanti italiani un'altra lotta per uscire dalla prigionia: la liberazione dalla povertà e dal bisogno, per dare ai figli la possibilità di un domani migliore.
La fanfara del Reggimento "Garibaldi" in Villa d'Ayala Valva;
con sede a Caserta, la fanfara ha tenuto concerti in Italia e nel mondo 

Fiorenza Volturo, presidente della sezione di Valva dell'Associazione combattenti e reduci, ha scritto nel suo messaggio augurale che chi oggi può raccontare lo fa anche a nome di chi non è tornato; ha aggiunto che la testimonianza di zio Peppe

deve dirci, oggi più che mai, visto lo scenario di guerra che si sta consumando anche in Europa, che le scelte di nazioni e popoli devono andare nella direzione della crescita e dei rapporti civili, mai della contrapposizione.

Pergamena di auguri dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci

Nella conclusione, uno sguardo al futuro, ai giovani:

Oggi, accogliendo tra di noi zio Peppe, abbracciandolo per i suoi cento anni, vogliamo che la sua presenza segni un momento di riflessione per tutti, soprattutto per le generazioni più giovani, a cui affidiamo la speranza di un mondo migliore. 

Le generazioni più giovani erano rappresentate dal Forum dei giovani e da una piccola delegazione degli studenti della scuola di Valva.

Al signor Giuseppe Feniello il blog "la ràdica" ha dedicato alcuni post e un eBook:


G.V.